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TIGERTAILZ – Blast

Non si arrendono i gallesi Tigertailz che ritornano con il nuovo album “Blast” per riconfermare lo status di glam metal band per eccellenza, nonostante i frequentissimi cambi di formazione degli ultimi anni abbiano alcune volte persino confuso chi da sempre li segue. Della formazione originale ormai è rimasto solo il chitarrista Jay Pepper che come detto prima pare non abbia nessuna intenzione di mollare e che per questa nuova incarnazione ha chiamato con se il cantante Rob Wylde (  Teenage Casket Company ), il bassista Berty Burton ( New Generation Superstars )  e il batterista Matt Blakout che già aveva fatto parte della band verso la metà degli anni ‘2000.

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Per questo ritorno discografico i nostri scelgono un immagine di stampo fumettistico e decisamente accattivante, mettendo subito in chiaro che nonostante tutti questi cambi di formazione l’indirizzo musicale rimane quello che li ha resi una delle band più importanti della scena glam/metal mondiale.

L’album era stato anticipato dal singolo “Pipped It Popped It”, un brano scritto da Pepper con il compianto bassista Pepsi Tate, scomparso nel 2007, perfetto esempio di cosa voglia dire suonare glam, brano che avrebbe dovuto rappresentare la Gran Bretagna al Festival Eurovison ma poi scartato probabilmente perchè non ritenuto abbastanza “serio”, anche se l’intento di tributare grandi leggende glam britanniche come Bowie e Mott The Hoople era abbastanza chiaro.  Ma a parte questo episodio è giusto rimarcare che anche il resto del disco si mantiene su buonissimi livelli, a partire dall’opener “Just One Night” in cui il classico riff alla Jay Pepper spiana la strada ad un pezzo di classico glam metal old school. La seconda canzone in scaletta è sicuramente la migliore del disco, e il fatto che sia stata scritta dal nuovo cantante Rob Wylde fa capire la bontà della scelta fatta da Pepper. “All The Girls in the World” è un fantastico pezzo glam che non avrebbe sfigurato sui primi dischi della band e che mi ha ricordato anche qualcosa dei Poison d’annata, candidato fin da ora a far parte della mia personale playlist di fine anno. Si prosegue poi tra brani molto muscolari come “Bop Bop You” e “Bloodsuckers” in cui abbiamo un ottimo lavoro della sezione ritmica, alla ballata “In The Arms of Mary” cantata da Pepper , alla cover di “Dynamite” dei britannici Mud, una bella versione di un classico rock’n’roll senza tempo. Meritevole di menzione è anche “Crime Against Rock & Roll” in cui fa capolino anche l’armonica suonata da Lyndon Price che insieme allo stesso Pepper ha prodotto il disco. Per finire due bonus tracks, tra cui compare anche “Cheap Talk” altro brano scritto da Pepsi Tate e che era stato finora pubblicato solamente su un singolo uscito in esclusiva per la rivista britannica Kerrang ! in uno split in flexi disc insieme agli americani Vain nel 1989. L’album è di fatto un’autoproduzione e può essere ordinato direttamente dal sito della band gallese.

 

 

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