Camminare, leggere, mangiar sano. Regole di buon senso, ma che spesso non vengono applicate. Eppure, aiuterebbero a star bene e a prevenire molte malattie. Tra queste l’Alzheimer e le demenze in generale.
Se ne palerà venerdì (30 settembre) alla Fondazione «Cardinal Gusmini» di Vertova. Dalle 9,15 alle 17,30 è in programma il convegno «Dementia and delirum friendly practices: dalle buone abitudini alla prevenzione». Tanti gli esperti chiamati a parlare. Tra loro anche Marco Trabucchi, direttore scientifico del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia e professore all’Università di Roma Tor Vergata.
«Esistono sicuramente delle buone pratiche, che se attuate per tempo, intorno ai 40/50 anni, permettono innegabilmente di prevenire buona parte dei processi che portano alla demenza – osserva la dottoressa Melania Cappuccio, direttore sanitario della Fondazione «Cardinal Gusmini» -. È buona norma che tutti li conoscano, in primo luogo gli operatori come medici, infermieri, fisioterapisti, educatori».
«Partiremo dal fatto che il cervello, come tutti gli organi, va incontro a un processo che è cosiddetto infiammatorio cronico, dal quale presumibilmente si può sviluppare la malattia in sé – prosegue la dottoressa Cappuccio – . Cosa possiamo fare per ridurre al minimo questo processo o addirittura prevenirlo?». Il convegno vuole appunto proporre dieci regole da seguire.
«In primo luogo c’è l’alimentazione. Esiste un’alimentazione che favorisce la prevenzione e una, oggi purtroppo molto diffusa, che ci può far sviluppare la demenza. Non sottovalutiamo poi il movimento. Non tutto, ma sicuramente alcuni tipi ed è buona norma conoscerli. Altra cosa molto importante è la socialità, lo sviluppo degli hobby e la scolarità. Quindi quella riserva cognitiva che se costruita negli anni fa tantissimo per prevenire la demenza», aggiunge Melania Cappuccio.
Uno stile di vita sano, buone relazioni, una mente attiva sono insomma fondamentali. Prevenire è meglio che curare, si diceva una volta. «La Fondazione quest’anno punta su questo argomento che tra l’altro è uno degli input della Società italiana di neurologia. Il professor Carlo Ferrarese, dell’Università Bicocca, dipartimento di Neuroscienza, dopo un convegno al Lido di Venezia ha sottolineato proprio questo aspetto».
La dottoressa Cappuccio conclude: «Visto che i farmaci ancora non arrivano, perché serve continuare la sperimentazione prima di applicarli sull’uomo, bisogna prevenire. Ci vuole un processo di consapevolezza che noi stessi siamo gli artefici della nostra vecchiaia».
Il convegno è dedicato soprattutto agli operatori del settore. Tutte le informazioni disponibili sul sito internet della Fondazione «Cardinal Gusmini».