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Ok dalla Camera: 100 milioni per i piccoli comuni

Inutile spendere ancora parole sulle difficoltà dei piccoli comuni. Le tocchiamo con mano quotidianamente. In Provincia di Bergamo sono 167 su 242, ospitano 341 mila abitanti (il 30,8% del totale) e coprono 1.917 kmq (il 69,8% del totale). Molti si trovano sul nostro territorio, tra Val Seriana, Val di Scalve e Alto Sebino. Da oggi possono contare su qualche opportunità in più..

Alla Camera è stata approvata all’unanimità una proposta di legge per stanziare 100 milioni tra il 2017 e il 2023. L’obiettivo è investire sulla capacità di costruire progetti locali di sviluppo sostenibile, dando priorità alle iniziative che mobilitano ulteriori capitali pubblici e privati. Una particolare attenzione è dedicata al nodo dei servizi pubblici: scuole, uffici postali, trasporti, banda larga e e-government.

Tra i relatori del provvedimento alla Camera c’è anche il deputato bergamasco Antonio Misiani (Partito democratico). «L’approvazione con 438 voti a favore della proposta di legge Realacci sul sostegno e la valorizzazione dei 5.585 piccoli comuni con meno di cinquemila abitanti – sostiene Misiani – è il risultato di due anni di paziente e tenace lavoro dei relatori con il governo e tutti i gruppi parlamentari e testimonia l’attenzione del Parlamento nei confronti di una parte assai significativa del Paese».

I piccoli comuni, è vero, in molti casi soffrono un declino demografico, economico e sociale. La scommessa, però, «è farli diventare protagonisti di una nuova stagione di rilancio, trasformando in opportunità di crescita la manutenzione del territorio, l’agroalimentare a chilometro utile, il recupero dei centri storici e degli edifici abbandonati, la valorizzazione dei beni culturali e artistici», aggiunge Misiani.

Attenzione alle piccole realtà locali, dunque, ma senza dimenticare la necessità di superare la frammentazione amministrativa. La legge, che ora passerà all’esame del Senato, favorisce i progetti presentati dalle unioni di comuni e dai comuni istituiti a seguito di fusione. Stabilisce inoltre che la programmazione in materia di sviluppo socio-economico vada esercitata dai comuni in forma associata.

«Nel complesso, oggi abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti in favore dei comuni, che si aggiunge al superamento del patto di stabilità, alle misure del decreto enti locali, alla riforma del pareggio di bilancio. Molto c’è ancora da fare: continueremo a lavorare per aiutare le nostre comunità locali», conclude Misiani.

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