Un po’ spaesati, ma contenti, questa mattina sono entrati in quella che per un mese sarà la loro scuola, a oltre duemila chilometri da casa. Sono 19, vengono dal nord della Bielorussia e hanno dai 7 ai 9 anni. La loro è una «vacanza salute»: un mese in Italia fa scendere il livello di radioattività che portano nel sangue, conseguenza del disastro nucleare di Chernobyl.
Ospitati da famiglie di Clusone e dintorni, accompagnati da un’interprete e una maestra, i bimbi bielorussi al mattino frequentano la primaria della cittadina, dove un’aula è stata riservata solo per loro. Oggi sono stati accolti dai compagni italiani, che con gli insegnanti hanno organizzato una piccola festa. Canti, poesie, balli per un saluto all’insegna della gioia. A dare il benvenuto ai piccoli ospiti c’era anche il dirigente scolastico Andrea Carrara.
A promuovere l’accoglienza di questi bambini sul territorio è il Comitato dell’Altopiano di Clusone della Fondazione «Aiutiamoli a vivere». «Siamo ormai al ventesimo anno, avendo iniziato nel 1996 – spiega Domenico Giudici -. Il numero di famiglie che ha deciso di aderire quest’anno è ulteriormente aumentato, una crescita che sorprende anche noi. Conta anche la convivenza a scuola: i bambini italiani conoscono gli amici bielorussi e poi chiedono ai genitori di ospitarli l’anno dopo».
Tra le famiglie «nuove», anche quella della pediatra Giovanna Corno: «Ci ha convinto la bellezza e l’utilità di questa iniziativa. E inoltre l’entusiasmo di chi aveva già vissuto questa esperienza». Dopo la mattinata a scuola, nel pomeriggio i bambini sono impegnati in diverse attività: «Il lunedì si va in piscina – prosegue Giovanna Corno -, il giovedì e il venerdì vengono organizzati dei momenti tutti insieme, così come le domeniche. Nelle altre giornate stanno con noi famiglie».