Notizie

Da dove viene la crisi e come uscirne?

Capita di chiederselo: da dove viene la crisi, come possiamo uscirne? Ai due interrogativi hanno tentato di rispondere in un libro gli studiosi Massimo Amato e Luca Fantacci (Fine della finanza. Da dove viene la crisi e come si può pensare di uscirne, Donzelli 2012). Proprio il primo, professore di Storia economica e Storia del pensiero economico all’Università Bocconi di Milano, sarà domani (lunedì 3 ottobre) ad Albino.

L’incontro con Amato è il secondo nell’ambito del ciclo «Pensare dalla Ripa», organizzato dall’Associazione Diaforà, in collaborazione con la Cooperativa Sociale «La Fenice». L’obiettivo è riflettere sull’economia e sulle sue fragilità, per indagarne in modo consapevole le trasformazioni e i valori, analizzando le logiche di un contesto sempre più complesso. «Ciò che chiamiamo “crisi” è soltanto il modo normale in cui funziona l’economia del nostro tempo», si legge sulla brochure di presentazione.

Dopo lo sguardo filosofico di Carlo Sini, protagonista nelle scorse settimane di un incontro sulle «Dinamiche del denaro tra economia e giustizia», lunedì Massimo Amato si concenterà sul tema «Da dove viene la crisi e come pensiamo di uscirne». Da tempo, il lavoro dello studioso è dedicato a quella che lui stesso ama definire una fenomenologia della moneta come istituzione. Storia, teoria economica, psicoanalisi e filosofia sono le fonti del suo lavoro.

In stretto legame con la sua attività di studio, Amato sviluppa anche un’attività sul campo, volta a preparare le condizioni per una effettiva riforma dei sistemi monetari (riforma dell’euro e introduzione di sistemi di moneta e di finanza locale complementare).  Il professore della Bocconi critica la concezione capitalistica del denaro, mettendo in luce la negatività della sua logica di funzionamento. A suo parere, i soldi dovrebbero tornare ad avere un rapporto più degno con il lavoro.

Su questo e altri temi, sarà possibile ascoltarlo domani alle 20,45, negli spazi del Convento della Ripa, a Desenzano. L’ingresso è gratuito.

Condividi su:

Continua a leggere

Si fa male sul Monte Paré, arriva il Soccorso alpino
Prevenzione come stile di vita: cosa mangiare in vista dell’inverno