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Di Gazzaniga il nuovo segretario provinciale della Cgil

È di Gazzaniga il nuovo segretario provinciale della Cgil. Gianni Peracchi è stato eletto oggi dall’Assemblea generale bergamasca. Prende il posto di Luigi Bresciani, giunto a fine mandato dopo otto anni alla guida del sindacato di via Garibaldi.

Peracchi, 57 anni, ha iniziato il suo cammino nel sindacato negli anni Ottanta, all’ospedale «Briolini» di Gazzaniga, come segretario del Consiglio dei delegati. Ha continuato nella Funzione pubblica, di cui è stato segretario generale. Poi il passaggio allo Spi, il sindacato pensionati, prima in segreteria e quindi come segretario provinciale.

A procedere all’elezione è stata l’Assemblea generale, nuovo organismo nato in occasione della Conferenza di organizzazione della CGIL nel settembre del 2015. Il principio che lo anima è che i segretari generali e le segreterie di tutta l’organizzazione in tutto il Paese siano eletti da organismi composti in maggioranza da attivisti dei luoghi di lavoro e delle Leghe Spi.

Dei 100 componenti dell’Assemblea generale di Bergamo, 54 sono delegati Rsu, Rsa e pensionati attivi nelle Leghe. Gianni Peracchi, unico candidato, proposto dal segretario generale della Cgil della Lombardia Elena Lattuada per conto dei cosiddetti “Centri Regolatori”, ha ottenuto 80 voti favorevoli e 14 contrari (94 votanti).

Peracchi con Bresciani
Peracchi con Bresciani

«Gianni Peracchi è la persona giusta per gestire questa fase difficile e sono certo che accompagnerà i già avviati processi di ringiovanimento del gruppo dirigente e di gestione unitaria della Camera del lavoro territoriale con vigore e decisione.  A lui va il mio saluto e affettuoso di buon lavoro», ha detto il segretario uscente.

Nella sua dichiarazione programmatica, Gianni Peracchi ha affrontato una lunga lista di temi. Quanto ai rapporti con il mondo imprenditoriale, il terzo settore, le associazioni, la società in senso lato, il nuovo segretario ha detto: «Per raffinare e rafforzare l’azione sindacale nel nostro territorio va consolidata la pratica di una Cgil aperta, in grado di interloquire con la società bergamasca, con le sue istituzioni e con le parti datoriali. I rapporti con l’imprenditoria orobica e con il sistema finanziario si collocano nel solco di una tradizione di confronto, a volte aspro ma, generalmente, corretto e produttivo a cui va data continuità. E nei rapporti con le istituzioni un canale privilegiato va tenuto aperto con il sistema scolastico e formativo della nostra provincia, con l’università, intensificando ricerche, iniziative in comune».

Nella sua relazione Peracchi ha voluto poi affrontare anche la questione delle nuove povertà e dei nuovi bisogni: «Non eroghiamo aiuti né sussidi, non siamo la Caritas, non siamo gli assistenti sociali dei Comuni, ma una mano, anzi due a queste persone la dobbiamo. Il primo e più importante aiuto che possiamo dare è la battaglia per la riforma del welfare, per la realizzazione di un welfare orientato all’inclusione attiva che punti su formazione, lavoro, reti di solidarietà, un welfare universalistico superando la logica dei bandi a pioggia tanto cara alla Regione Lombardia. Un welfare che faccia dell’universalismo selettivo, come diceva la legge 328, il criterio basilare».

A proposito del ruolo che da oggi ricoprirà, il segretario provinciale ha parlato di «gestione unitaria e pluralista, nei termini più larghi possibili, elemento di ricchezza  per ogni organizzazione. A Bergamo proseguiremo la strada già intrapresa che ha visto, prima ancora che  in altri comprensori, una composizione pluralista della segreteria confederale, anche con la presenza dell’attuale segretario generale della Fiom».

Peracchi ha concluso: «Quel che mi preme più dire è che lavorare insieme, con meno gerarchie, in modo più ‘orizzontale’, anche con qualche elemento di disordine e di informalità, con la valorizzazione  e con l’apporto di tutti, possiamo ragionevolmente sperare che la nostra organizzazione, la Camera del Lavoro di Bergamo, la Cgil tutta, possa continuare a tagliare nuovi ed importanti  traguardi».

L’intervista al nuovo segretario:

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