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Clusone, presentato il libro su San Defendente

Ci sono scoperte e prospettive inedite nel nuovo libro sulla chiesa di San Defendente a Clusone. Il volume, curato da Mino Scandella e Patrizia Iorio, è stato presentato ieri, festa liturgica del santo.

L’evento organizzato dal Comitato di San Defendente ha attirato molte persone: tutti occupati i posti a sedere e gente anche in piedi. Del resto, la chiesa, dedicata anche a San Rocco, è unanimemente riconosciuta come una delle più belle della cittadina: vero scrigno d’arte, storia e devozione.

Il libro indaga anzitutto le vicende della chiesa nei secoli, dalle origini ai giorni nostri. «Questo oratorio campestre, poi assorbito dall’espansione della città, è stato eretto nel Quattrocento dalla Confraternita di San Rocco e San Defendente che l’ha curato fino alla fine del Settecento», ha spiegato Mino Scandella.

La copertina del libro

All’inizio dell’Ottocento, la chiesa fu addirittura chiusa e trasformata in polveriera. «Ma non perché presa dallo Stato, come tanti dicono – ha spiegato ancora Mino Scandella -. Fu la parrocchia a venderla al demanio, perché voleva disfarsene». La rinascita è datata fine Ottocento, «con l’arciprete Rizzoli e poi con l’arciprete Gusmini. Più tardi l’arciprete Tomasini curò i primi restauri».

Mino Scandella ha detto di voler dedicare la sua ricerca a due persone: Giovanni Giudici, per tanti anni sacrista di San Defendente, e Pierantonio Brasi, che ha finanziato gli ultimi restauri, capaci di riportare la chiesa all’antico splendore.

Proprio gli affreschi recuperati sono stati oggetto dell’analisi di Patrizia Iorio, storica dell’arte, che all’oratorio quattrocentesco già aveva dedicato la sua tesi di laurea all’Università di Parma. Si può dire che nel libro i suoi studi trovino compimento.

Patrizia Iorio

Dal lavoro di ricerca è emersa anche una scoperta. Patrizia Iorio attribuisce a Giacomo Borlone De Buschis, il pittore della Danza macabra, un affresco in San Defendente: la «Natività con Santi» che si trova nella lunetta della parete di fondo del presbiterio, proprio sopra la pala d’altare. Ma il libro sembra ricco di nuove ipotesi interpretative, che in futuro potranno dar luogo anche a ulteriori piste di ricerca.

Il libro si può acquistare al Museo della Basilica o alla Pro loco di Clusone.

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