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A che punto siamo con il punto nascita

Sono passati più di due mesi dall’annunciata chiusura del punto nascita di Piario. Due mesi di proteste, firme raccolte, iniziative sul territorio, incontri istituzionali, viaggi a Roma per convincere il Ministero a cambiare idea. Una decisione non è ancora stata presa, ma si respira un certo ottimismo.

Il sindaco di Piario Pietro Visini nei giorni scorsi ha detto chiaramente che il punto nascita non verrà chiuso, almeno per il momento. In futuro, però, bisognerà mantenere i numeri vicini alla soglia di sicurezza dei 500 parti all’anno. Significa non scendere sotto i 400.

Usa più prudenza, Angelo Capelli, consigliere regionale e vicepresidente della commissione Sanità al Pirellone. «Nella vita, mediamente, di scontato c’è gran poco – esordisce -. Ricordo che la vicenda è stata caratterizzata anche da uno scontro tra me e il presidente della Regione Roberto Maroni, avendo sottolineato e chiarito con lui che un maggior dialogo col Ministero della Salute avrebbe consentito di evitare questa situazione. Ad oggi lo stato dell’arte è che il Ministero ha consentito alla Regione di poter riarticolare la proposta per il mantenimento dei punti nascita con una progettualità nuova e sperimentale».

Capelli illustra gli ultimi sviluppi: «In questi giorni sono stato a Roma e ho avuto modo di incontrare sia il ministro sia il capo di gabinetto. Probabilmente la Regione sarà chiamata in un’audizione presso il Comitato punti nascita per illustrare la sua proposta, che potrebbe condurre a una valutazione positiva della sperimentazione».

Se così fosse il punto nascita resterebbe aperto. Capelli sottolinea il «lavoro corale» per arrivare a questo risultato. «Chiaramente mi sono fatto parte attiva per quelle che sono le mie competenze sia in Regione sia nelle relazioni con il Ministero come componente del Comitato di monitoraggio per l’attuazione della riforma (della sanità lombarda, ndr)».

«Mi sento di poter dire che siamo sulla buona strada – conclude il consigliere regionale -, ma finché non vedo il provvedimento conclusivo che attesta il mantenimento del punto nascita mi sento di conservare ancora un po’ di prudenza, anche se lo scenario mi sembra faccia ben sperare».

Nel frattempo, c’è attesa per l’incontro pubblico in programma giovedì (2 marzo) a Clusone: alle 20,30 nell’auditorium della scuola primaria si parlerà del futuro del “Locatelli” con i sindaci e i vertici dell’Azienda socio sanitaria territoriale e dell’Agenzia di tutela della salute.

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