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Un’iniezione di fiducia per il punto nascita di Piario

L’ospedale di Piario è sano, ma se viene dato per moribondo gli utenti vanno altrove. È il campanello d’allarme suonato con l’incontro che si è svolto questa sera a Clusone e con al centro il punto nascita dell’ospedale Antonio Locatelli.

“So che la Regione sta facendo quello che può, ma se andiamo sotto i 400 parti non possiamo più intervenire”: ha esordito Mara Azzi, direttore generale dell’Ats di Bergamo. “Trasmettiamo messaggi carichi di fiducia – ha aggiunto Azzi – altrimenti le donne che iniziano una gravidanza decidono di andare da un’altra parte”.

“Lo scopo di questo incontro è di parlare delle cose che si fanno e delle competenze che ogni giorno vengono espresse per dare risposte ai bisogni del territorio”: ha detto Francesco Locati direttore dell’Asst Bergamo Est. “I posti letto dell’ospedale di Piario sono 119 e non sono diminuiti negli anni – ha spiegato Locati -. Il numero dei ricoveri è rimasto invariato negli anni, con punte importanti nell’ortopedia. Il pronto soccorso vede nei mesi di luglio e ad agosto un’impennata negli accessi. Sono previsti potenziamenti sui laboratori di neurologia, cardiologia e diabetologia”.

“Il settore materno-infantile è quello che ha visto i maggiori sforzi”: ha aggiunto Locati. “Il mio è un intervento di pancia, volevo parlare di quello che si è fatto fino a oggi – ha detto Maurizio Algeri, direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia -. Facciamo le stesse cose degli ospedali più grandi e, io dico, anche meglio degli altri. Il rapporto da noi è quasi one-to-one e il personale ruota, avendo così occasione di avere a che fare comunque con un numero di parti adeguato. Basta scrivere sui giornali solo cose negative. Tuttavia anche quando si dicono cose positive bisogna stare attenti. Eravamo in linea, ma negli ultimi due mesi abbiamo visto una flessione dei parti. Anche quando sono usciti articoli che davano messaggi positivi le persone ci hanno chiamato chiedendoci, ma fino a oggi cosa avete fatto? Abbiamo invece lavorato bene. I giornali citano cose negative e invece abbiamo eccellenze anche negli altri reparti”.

Le eccellenze del reparto sono state presentate anche dalle ostetriche Arianna Bonaldi e Caterina Bergamini. “Il sistema di emergenza urgenza garantisce in tutte le strutture la copertura di necessità particolari con trasferimenti in una delle strutture in rete”: ha ribadito Locati. “La sicurezza è garantita – ha spiegato Algeri – la gestione del codice rosso ha tempi di risposta sotto il limite”. La Dottoressa Alborghetti ha spiegato come l’ospedale di Piario negli ultimi anni abbia avuto come obiettivo il mantenimento delle competenze, non solo per il parto fisiologico, ma anche quelle per l’emergenza. “L’equipe è composta da 15 ostetriche – ha spiegato Alborghetti – e in ogni turno c’è ne sono sempre due. Abbiamo inoltre avviato progetti di integrazione ospedale-territorio, superando il perimetro dell’ospedale. Con il progetto ‘la tua ostetrica ti accompagna a casa’ la donna che partorisce a Piario può avere una visita a domicilio entro il decimo giorno”.

L’ostetrica Loredana Morettini ha spiegato l’importanza della visita a casa dell’ostetrica. “Su 213 parti (da luglio) le visite sono state richieste nel 59% dei casi – ha spiegato Morettini -. Alcune visite sono state effettuate anche in Valle di Scalve. Il gradimento ha un indice molto alto”. “I nostri dati relativi alla sicurezza sono sovrapponibili a quelli di Monza”: ha aggiunto Algeri.

“L’ospedale non si chiude ed è un nodo importantissimo della rete dell’Asst Bergamo Est”: è stato ripetuto più volte in uno scambio di battute tra Mara Azzi e Walter Semperboni di Lizzola.

“Il problema non sta nei numeri dei parti – ha detto il pediatra Ghitti -, l’ospedale inoltre non sta in piedi per i parti precipitosi, che quando capitano non arrivano comunque in ospedale, ma quello che conta è tenere in piedi le cose che vengono fatte bene. Ad esempio abbiamo aumentato gli orari della presenza del pediatra. Dobbiamo parlare quindi non dei numeri, ma dell’assistenza che viene erogata. La qualità c’è, state tranquilli”.

“I numeri ci hanno portato a una rimodulazione dei mezzi sul territorio – ha detto Angelo Giupponi del 118 -. Il mezzo di soccorso avanzato (ambulanza msa) con l’anestesista rianimatore a Piario non viene toccato anche se il tempo d’impiego non ne giustifichi la presenza. Abbiamo però dovuto rivedere, non per risparmiare soldi, l’msi (mezzo di soccorso infermierizzato) di Gazzaniga trasformando l’msi di Alzano da 12 a 24 ore (modificando il mezzo: dall’ambulanza all’auto veloce). L’msi di Gazzaniga sarà sostituito da un’ambulanza base e l’msa di Piario allargherà il suo raggio alla zona di Gazzaniga. Modifica che scatta il 20 marzo. Dal primo aprile sarà inoltre attivato il secondo elicottero notturno, quello di Brescia”.

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