Ci sono sviluppi nelle indagini su Stefano Poli, il 71enne originario di Gorno, per anni residente a Clusone, arrestato nei giorni scorsi in Kenya e poi estradato in Italia per scontare una condanna a 10 anni e 8 mesi per truffa aggravata e bancarotta fraudolenta.
Secondo l’accusa Poli avrebbe utilizzato 775 milioni di lire provenienti da un crack a Treviso nel 2001, per comprare terreni e maneggio dell’azienda agricola La Pineta in via Taramelli a Clusone, formalmente acquistati dalla compagna. Nel corso degli anni questi beni, sempre secondo gli inquirenti, sono stati venduti e riacquistati in altra forma tramite una società immobiliare di Gandino, intestando fittiziamente i beni alla donna che ne ha donato anche una parte alla figlia.
Il Gip del tribunale di Bergamo, su richiesta della Pm Maria Cristina Rota e in relazione alle indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, ha ora disposto il sequestro preventivo di terreni, azienda agricola e altri beni compresi i conti correnti, formalmente di proprietà della compagna di Poli e della figlia, non indagata, ma in realtà amministrati dallo stesso Poli.