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Vertova, proposte per un invecchiamento di successo

In Italia sono 600 mila i malati di Alzheimer, la forma più comune di demenza. Da una ricerca realizzata dal Censis con l’Aima (Associazione italiana malattia di Alzheimer) emerge che ad assisterli sono soprattutto familiari e badanti. L’impatto sociale della malattia sta crescendo; aumenta anche la fatica delle persone che si occupano dell’assistenza. L’impegno richiesto spesso ha effetti pesanti sulla loro salute. Fondamentali sono quindi i servizi che possono offrire un aiuto. Tra questi gli Alzheimer Cafè, sempre più diffusi anche in Bergamasca.

La Fondazione “Cardinal Gusmini” di Vertova ha inaugurato il suo nel 2010. L’esperienza accumulata in questi anni ha portato alcune novità, a partire dal nome. «Adesso si chiama “Al’Cafè. Un luogo per incontrarsi” proprio perché il nome dava un certo timore alle persone che magari non venivano da noi per questo motivo», spiega la dottoressa Melania Cappuccio, geriatra e direttore sanitario della Fondazione.

Gli incontri avvengono il giovedì pomeriggio, dalle 15 alle 17. «È un momento di convivialità, davanti a un caffè o un tè, un pasticcino – prosegue la dottoressa Cappuccio -. Al contempo si fanno attività che possono essere utili sia per i malati sia per i caregiver (chi si occupa dell’assistenza, ndr)». Quindi da una parte attività di tipo educativo e riabilitativo, dall’altra formazione con la possibilità di porre domande e mettere sul tavolo problemi.

«L’obiettivo principale dell’Alzheimer Cafè è tenere il più a lungo possibile il malato nella propria abitazione, con la propria famiglia, perché si è visto che questo rallenta considerevolmente il decorso della malattia». Ma è importante anche la qualità del tempo speso: «Se esco, se sto con gli altri, se ho delle relazioni proficue, la malattia evolve molto più lentamente», sottolinea Melania Cappuccio.

L’Alzheimer Café della Fondazione «Cardinal Gusmini»

L’informazione in un’ottica di prevenzione è un altro obiettivo che la Fondazione di Vertova cerca di attuare, in stretta collaborazione con il territorio. «Al’Cafè offre a tutti l’opportunità di partecipare a incontri gratuiti sul tema dell’invecchiamento e della demenza – spiega Sara Colombi, educatrice professionale del Nucleo Alzheimer -. Si svolgono una volta al mese in esercizi pubblici di Vertova o dei paesi vicini, di sera, e durano circa un’ora e mezza». L’obiettivo è dare informazioni sul tema della demenza, ma anche sui servizi che il territorio mette a disposizione. Ad esempio, nel corso della prima serata si è parlato delle buone pratiche per un invecchiamento di successo.

Sempre in un’ottica di prevenzione, la Fondazione “Cardinal Gusmini” nel 2013 ha avviato una collaborazione con l’Università degli studi di Brescia, in particolare con la clinica neurologica dalla quale proviene la psicologa e neuropsicologa Federica Gottardi, coordinatrice dell’Alzheimer Café. «Questo dialogo nasce con l’idea di avviare un progetto per l’intercettazione precoce del decadimento cognitivo. In questo modo è possibile intervenire il prima possibile e magari favorire un miglioramento della qualità della vita oppure provare a rallentare la progressione della malattia», sottolinea Federica Gottardi.

Dal 2014 vengono promosse serate aperte alla popolazione attorno al tema della demenza, ma vengono anche organizzate le “Giornate della memoria”. «Il neuropsicologo si mette a disposizione per fare delle brevi indagini di come funziona il cervello, attraverso un colloquio e alcuni semplici esercizi. È così possibile rilevare se c’è un deficit cognitivo oppure no». Le persone possono essere anche invitate ad incontri di “ginnastica” per il cervello, sia per chi mostra un deficit sia per chi magari ha solo dei cali di memoria o ambisce a un invecchiamento di successo.

Informazioni su “Al’Cafè” si possono avere sulla pagina Facebook o sul sito web della Fondazione “Cardinal Gusmini”. Ma il programma del servizio è esposto anche nelle farmacie e negli studi dei medici di famiglia e negli spazi dei servizi sociali dei Comuni. Per avere un colloquio con i referenti telefonare al servizio accoglienza della Fondazione (035737611).

Questa sera alle 19 su Antenna2 (canale 88 del digitale terrestre) uno speciale dedicato al servizio “Al’Cafè”.

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