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«Gas e luce, tecniche di vendita scorrette»

Adiconsum Bergamo torna a denunciare marketing sempre più aggressivo da parte da parte dei venditori di servizi di gas ed energia elettrica. Pratiche, sostiene l’associazione consumatori della Cisl, indirizzate verso persone perlopiù anziane.

Adiconsum sostiene che in questi giorni stanno arrivando nelle sue sedi sedi di città e provincia numerosi utenti ai quali i venditori «hanno “preteso” di far cambiare i contratti dalla “maggior tutela” al “mercato libero”, dichiarando che quest’ultimo non esiste più, che il cambio diventa obbligatorio, dal momento che i contratti in mano a queste persone, per lo più anziane, “sono vecchi”».

«Inventano fantomatici sconti per invogliare il cliente – riferisce Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -, e spesso si qualificano come venditori del proprio gestore. Insomma continuano le scorrettezze, anche con atteggiamenti aggressivi da parte di certi venditori di luce e gas specie al telefono: fanno pressioni sui consumatori soprattutto i più deboli, per convincerli a passare da subito al mercato libero».

Chi si trova bene nel mercato di maggior tutela, è il messaggio che Adiconsum continua a ripetere, può continuare a rimanerci almeno fino al 2019 e se vuole sperimentare il mercato libero è bene fare delle verifiche e leggere attentamente le clausole contrattuali prima di firmare.

Adiconsum suggerisce cautela nel passare al mercato libero: il fatto che il Decreto Concorrenza approvato dal Consiglio dei Ministri abbia modificato le tempistiche spostando il tutto a giugno 2019, «significa da un lato la presa di coscienza di quanto denunciato dalle Associazioni di Consumatori, e dall’altro deve permettere appunto una informazione più corretta di cosa significhi una liberalizzazione di quel mercato, a partire dalle motivazioni per cui chi è già passato al mercato libero si è spesso venuto a trovare con bollette più salate».

«Non c’è grande conoscenza tra i consumatori del fatto che si possa scegliere la società che fornisce elettricità e gas direttamente sul mercato – continua Busi. Le cause? Poche offerte veramente concorrenziali e una bolletta in cui quanto si paga per la materia prima (l’elettricità o il metano) è circa un terzo del totale: il resto va in una serie di spese aggiuntive per il servizio, oneri, incentivi e tasse. Infine, ricordiamo che, qualora si cada nel tranello e si firmi un qualsiasi contratto, c’è il diritto di recesso entro 14 giorni».

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