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Gandino, cena di gala con lo Spinato

In Val Gandino entrano nel vivo “I giorni del Melgotto”, appuntamenti e iniziative che come ogni anno animano la stagione del raccolto del mais spinato. L’edizione 2017 prevede anche seminari di approfondimento per promuovere due eccellenze del mondo tessile: lana e seta.

Grazie all’appoggio del Comune di Gandino, sono infatti nati progetti di valorizzazione di queste due produzioni a rischio estinzione. «La Val Gandino – sottolinea Filippo Servalli, ex presidente della Comunità del Mais Spinato e oggi vicesindaco di Gandino –  è per antonomasia e da secoli culla privilegiata delle attività tessili d’eccellenza. Nei secoli le fortune della valle sono cresciute di pari passo con il dialogo virtuoso fra il mondo agricolo (in particolare allevamento ovino e dei bachi da seta) e quello artigianale, che ha affinato attività manifatturiere di rara qualità, in molti casi ancor oggi uniche e inimitabili».

Oggi grazie ai progetti di consulenza in campo agricolo e industriale voluti dal Comune di Gandino, seta e lana tornano ad essere centrali nel modello di sviluppo della Valle, forte dell’esperienza virtuosa del Mais Spinato. Gli incontri di domani (venerdì 6 ottobre) a Peia (punto di partenza dell’antica Via della Lana) e del 13 ottobre al Museo del Tessile a Leffe intendono segnare l’inizio di un nuovo percorso di valorizzazione.

Ma “I giorni del Melgotto” sono soprattutto mais. Anzi mais spinato, l’antica varietà bergamasca giunta a Gandino, in provincia di Bergamo, nei primi decenni del 1600 e poi riscoperta recentemente. «A dieci anni dal lancio del progetto legato al Mais Spinato – dichiara Antonio Rottigni, presidente della Comunità del Mais Spinato di Gandino –  è tempo di bilanci e di nuove sfide. Il progetto di rivalutazione e valorizzazione è un azzardo appassionato che si è negli anni trasformato in una visione imprenditoriale di territorio e, soprattutto, in una cultura innovativa perché sostenibile ed inclusiva. Nuove opportunità di lavoro, una rete di sviluppo capillare, la contaminazione con realtà italiane ed internazionali».

«Questa edizione de “I Giorni del Melgotto” –  aggiunge Rottigni – segna un nuovo inizio. Le esperienze compiute e i contatti acquisiti diventano la piattaforma di lancio per il futuro. Un futuro che inizia concretamente dalla programmazione di un appuntamento tradizionale, dall’avvio di un appuntamento centrale come la Sagra dello Spinato, ma anche con il lancio dei progetti legati alla lana bergamasca ed alla seta. Il nuovo motto che guida la nostra attività sarà “innovare nella tradizione”, e troverà compimento anche nel master di certificazione istruttori del metodo biointensivo destinato alla produzione sostenibile di ortaggi e cereali».

Per i buongustai l’appuntamento clou è sabato 14 ottobre (con replica gastronomica domenica 15 ottobre), quando si passerà “dal campo alla tavola” nell’arco di una sola giornata. La “Sagra dello Spinato” prenderà il via sin dal mattino, con la raccolta in campo delle pannocchie in località Cà Parecia. Nel pomeriggio sulla piazza del municipio è in programma la festa agreste con la tradizionale scartocciatura, musica ed i laboratori del cibo. In serata l’appuntamento con le eccellenze enogastronomiche della Valle. In una vera e propria cena di gala, in ambienti coperti e riscaldati in caso di maltempo. Naturalmente a farla da padrone sarà il Mais Spinato, grazie al quale in questi anni è nata un’incredibile filiera di prodotti: alla classica farina da polenta si affiancano infatti gallette, frollini, gelato, birra, chiacchiere, camisocc e molto altro. In piazza ci saranno polenta, formaggi, salumi e specialità di carne, ma anche la classica “Spinata”,  pronta a rivaleggiare con pizza e piadina.

Il calendario completo de “I giorni del Melgotto” si può trovare sul sito web www.mais-spinato.com.

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