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All’Isiss di Gazzaniga 100 tablet del referendum

Spiccano in un corridoio dell’Istituto “Valle Seriana” di Gazzaniga. Chiusi nelle loro scatole di cartone e impacchettati su tre bancali arrivati ieri. Cento tablet, numero tondo.

Arrivano dalla Regione Lombardia. Praticamente seminuovi. Sono stati usati in una sola occasione: il referendum per l’autonomia del 22 ottobre. Proprio quelli, i tablet della discordia, che tanto hanno fatto discutere, saranno utilizzati anche in una scuola della Val Seriana. Giusto il tempo di “ricondizionarli”, come si dice in gergo, e poi entreranno in classi e laboratori.

«La Regione ce li ha donati, dopo una nostra richiesta – spiega Francesco Contessi, assistente informatico all’Isiss “Valle Seriana” -. Hanno bisogne di alcune modifiche a livello di software e poi potranno essere usati, anche perché sono praticamente nuovi. Saranno utilizzati nei laboratori, ma potranno servire anche come supporto per il registro elettronico».

Erano stati 24 mila i tablet usati il 22 ottobre per il voto elettronico. La Regione aveva speso circa 23 milioni di euro. L’allora governatore Roberto Maroni aveva annunciato che sarebbero poi stati messi a disposizione delle scuole come strumento didattico. Non erano mancate le polemiche. Qualcuno aveva sottolineato come i dispositivi non fossero molto pratici sia a livello di hardware (pesano due chili e sono fatti per essere appoggiati su un tavolo) sia di software (montano il sistema operativo Ubuntu). Vedremo se a Gazzaniga saranno soddisfatti.

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