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Sentiero per non vedenti in salita, ma la “cordata” non demorde

Un sentiero per non vedenti e ipovedenti con cui raggiungere l’ex Rifugio Baita Cassinelli (rifugio Carlo Medici). È l’obiettivo che è nato da una nuova cordata di solidarietà sotto la Regina delle Orobie e promosso dal Rotary Club Città di Clusone.

Il progetto avanza, ma per permettere di fare raggiungere i non vedenti l’area sotto il massiccio della Presolana, i costi che dovranno essere sostenuti sono lontani da quelli indicati nella prima fase di valutazione.

Ieri sera a Rovetta, in occasione di un meeting del Rotary Club, a cui hanno preso parte anche il presidente della Comunità Montana Danilo Cominelli, il sindaco di Castione della Presolana Angelo Migliorati e il presidente del Cai Bergamasco Paolo Valoti, è stato fatto il punto sull’ambizioso progetto.

Paolo Fiorani

«Come ha detto Federico Zonca (fondatore di Happy Vision), – racconta il presidente del Rotary Club Paolo Fiorani – il progetto non deve essere considerato solo come un sentiero per non vedenti. Va considerato in un modo diverso. Non è infatti solo un sentiero per ciechi: è per persone abili. Ciascuno ha infatti le sue abilità. Quindi dovremmo immaginarlo anche per anziani, per bambini, famiglie, per persone con passeggini e per chi oggi non lo percorrerebbero perché in qualche modo in difficoltà».

Ma a che punto è l’iter? «Siamo prossimi a varare la conferenza dei servizi per avere l’approvazione – continua -. Senza l’ok del proprietario del terreno non si va avanti. Per questo servono dei passaggi burocratici. Poi cominceremo i lavori. Il 19 maggio è in programma una presentazione più approfondita al Palamonti di Bergamo. In quella sede speriamo che in molti vengano a sentirci».

La sfida dei costi. «Un aspetto importante che abbiamo toccato già con l’incontro di ieri sera è il finanziamento: probabilmente l’intervento costerà 100.000 euro o qualcosa di più. Noi non avevamo previsto una cifra simile quando abbiamo cominciato a parlare di questo intervento e per questo abbiamo bisogno di raccogliere ulteriori risorse».

Già sono arrivati aiuti. «Possiamo beneficiare – aggiunge Fiorani – del sostegno della dalla Fondazione della Comunità Bergamasca che ci ha dato 20.000 euro. Aiuto per cui la Fondazione ha chiesto che il territorio effettuasse donazioni per almeno 4.000 euro. Ne abbiamo raccolti 5.000. Aggiungendo altre risorse ora siamo abbastanza vicini al valore dei 40.000 euro, cifra che è stata indicata come costo complessivo all’inizio di questo percorso. Solo che ora i costi si stanno assestando su un importo ben più alto».

«Vorrei ricordare a tutti – conclude Fiorani – di venire alla presentazione in programma il 19 maggio, alle ore 19, al Palamonti di Bergamo, dove racconteremo le sfaccettature di questo progetto».

Guarda la puntata di Decoder con cui è stato presentato per la prima volta questo progetto.

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