29 luglio, ma di cento anni fa a Clusone: un telegramma invita i giovani classe 1900 a presentarsi il 5 agosto a Brescia per la leva, mentre una donna è in lacrime dopo avere ricevuto la comunicazione della morte del figlio. È una delle scene rappresentate nella notte con la XXV Festa del Millennio dedicata alla Prima Guerra Mondiale. Un’edizione particolarmente emozionante soprattutto per via dei racconti dei patimenti (sia delle donne a casa, sia dei militari sul fronte) e delle perdite subite. Clusone diede un contributo di circa 120 caduti, di cui il 65% sotto i 25 anni.
Il pubblico della rappresentazione, particolarmente numeroso, si stima circa 250 persone, si è radunato (insieme a una settantina di attori) alle 4 in piazza della Rocca.
Da lì in corteo i partecipanti hanno raggiunto il Parco Nastro Azzurro per la prima scena, una rappresentazione del dibattito che ha anticipato il conflitto tra interventisti e neutralisti, discussione terminata con un’esecuzione al pianoforte di un brano patriottico da parte del maestro Giuliano Todeschini insieme alla mezzosoprano Cinzia Picinali.
Poi nella piazza davanti a quella che un tempo era la stazione ferroviaria la rappresentazione della benedizione delle reclute in partenza.
Nel parco della Fondazione Angelo Giudici (Conventino) è stato rappresentato il giuramento di massa dei soldati pronti per essere trasferiti al fronte.
Nella corte di Sant’Anna la toccante scena della madre che piange il figlio. Con quest’ultima edizione le donne hanno avuto un compito importantissimo e svolto a dovere: quello di trasmettere le ansie, le paure e il dolore vissuto proprio dal genere femminile cento anni or sono. Anche quest’anno hanno inoltre animato la nottata i canti che hanno fatto da cornice alle scene, canzoni con cui è stato coinvolto anche il pubblico armato di tricolore distribuito al posto delle consuete torce.
In piazza Sant’Andrea l’arrivo della notizia di un’altra vittima del tremendo conflitto e il racconto dei patimenti provati dai soldati al fronte. Le sofferenze dei militari in trincea, sia nei mesi invernali sia in quelli estivi, sono state rappresentate in modo dettagliato.
In piazza Baradello il racconto invece della morte sul fronte del colonnello Ettore Pedrocchi, ufficiale clusonese la cui tragica fine è stata raccontata dal suo attendente interpretato dal consigliere regionale Jacopo Scandella. Il colonnello Pedrocchi è stato ricordato anche per il suo valore.
Di fronte all’edicola nella parte bassa di Piazza dell’Orologio, la penultima scena ha visto il racconto della disfatta di Caporetto e le richieste di maggiori sacrifici per la popolazione.
In piazza Orologio, intorno alle 7, il racconto della vittoria, la lettura di alcune lettere spedite dal fronte, il ricordo dei defunti e l’esecuzione alla tromba del silenzio hanno concluso la Notte del Millennio 2018, in un’atmosfera davvero suggestiva ed emozionante.
Molto positivo il bilancio della XXV edizione, non solo per la grande partecipazione di pubblico, ma anche per il buon andamento generale delle scene nonostante la grande quantità di contenuti storici che avrebbero potuto invece appesantire la rappresentazione. La nottata è terminata, prima della colazione offerta dalla Turismo Pro Clusone, con i ringraziamenti del presidente del Circolo Culturale Baradello (e regista della manifestazione) Mino Scandella all’assessorato alla Cultura del Comune di Clusone, Parrocchia, associazione Ex Allievi Scuola Edile di Bergamo e pro loco.