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Cosa farà la Regione per l’ospedale di Piario

Il futuro dell’ospedale di Piario è stato al centro di un incontro che si è svolto oggi a Milano, nella sede del Consiglio regionale. Oltre all’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, c’erano alcuni sindaci dell’alta Val Seriana e Val di Scalve e i consiglieri regionali del territorio.

Durante l’incontro, sono state illustrate le misure e le risorse che la Regione è intenzionata a mettere in campo per mantenere i servizi e potenziare l’offerta dell’ospedale. L’investimento complessivo è di circa 3 milioni di euro. Nel breve periodo, con decorrenza già da quest’anno, verranno messi 30 mila euro per interventi strutturali e 545 mila euro per risorse umane. Entro due anni, l’intenzione è quella di mettere 1,7 milioni per interventi strutturali e 692 mila euro per risorse umane. I soldi per gli interventi strutturali saranno destinati prevalentemente (1,3 milioni) a trasformare l’immobile dell’ex lavanderia nel nuovo centro per la cura dei disturbi alimentari. I restanti 420 mila euro saranno invece utilizzati per dotare l’ospedale di una nuova risonanza magnetica. (A questo link il piano dettagliato degli interventi previsti)

«Come promesso, in funzione del mio mandato avviato ufficialmente a fine marzo di quest’anno, ho sostenuto investimenti per il presidio ospedaliero di Piario – afferma Paolo Franco, consigliere regionale di Forza Italia -. Regione Lombardia ha in programma una serie di investimenti per l’implementazione dell’ospedale che verranno deliberati a breve in Giunta. Investimenti importanti che confermano il nostro impegno per l’ospedale e l’intera valle, nonostante le decisioni dello Stato che ci hanno imposto la chiusura del punto nascita. Questa implementazione risponde a buona parte delle esigenze della Valle, e continuerò nell’azione politica per sostenere questi investimenti per le nostre montagne».

Di segno diverso il commento del consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella: «Questa non può che essere una giornata triste per chi in questi mesi ha provato a far valere le buone ragioni a sostegno del punto nascita di Piario. Le 16 mila firme, i cinquemila iscritti al comitato “Piario non si tocca”, il ricorso dei sindaci non sono bastati a far cambiare idea alla Regione ed evitare la chiusura. Ora l’impegno è far sì che le implementazioni di alcuni servizi previste dalla Giunta e dall’azienda si concretizzino davvero, che le assunzioni vengano fatte prioritariamente a servizio dell’ospedale di Piario e che l’intero presidio non venga ulteriormente indebolito. Per questo servirà mantenere alta l’attenzione da parte di tutte le persone che in questi mesi si sono date da fare e che mi sento ancora di ringraziare di cuore».

All’incontro, in rappresentanza del territorio, hanno partecipato la presidente dell’assemblea dei sindaci Antonella Luzzana, il sindaco di Clusone Paolo Olini, il presidente della Comunità montana di Scalve Pierantonio Piccini, il sindaco di Piario Pietro Visini, la sindaca di Cerete Cinzia Locatelli, l’assessora ai Servizi sociali del Comune di Premolo Marzia Benzoni.

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