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Metteva trappole per uccelli, 61enne sorpreso a Valcanale

Ha riguardato anche la Val Seriana, l’attività antibracconaggio portata avanti nei giorni scorsi dai carabinieri forestali in tutta la provincia. Due persone sono state deferite all’autorità giudiziaria per violazioni sul divieto di uccellagione, per furto venatorio e per maltrattamento e uccisione di animali.

Il 20 ottobre i carabinieri forestali della Stazione di Gromo e Colzate hanno sorpreso a Valcanale di Ardesio un uomo di 61 anni mentre raccoglieva gli uccelli imprigionati nelle trappole a scatto, posizionate illegalmente in un’area boschiva. L’uomo è stato identificato e perquisito: gli sono stati sequestrati 6 pettirossi e un merlo morti. La perquisizione è proseguita anche nella sua abitazione. In totale sono stati sequestrati 135 esemplari di uccelli di piccola/media taglia eviscerati, spiumati e congelati; 236 archetti da uccellagione; un quantitativo indefinito di materiale sintetico e metallico utile alla costruzione di queste trappole e una rete da uccellagione.

Il Gruppo di Bergamo dei Carabinieri forestali fa sapere che «l’ipotesi di reato a carico del bracconiere, denunciato alla Procura della Repubblica di Bergamo, si configura di natura delittuosa concretizzandosi nella condotta di maltrattamento e uccisione di animali a cui il codice penale attribuisce al massimo la reclusione dai quattro mesi ai due anni».

Il 18 ottobre, invece, i Carabinieri forestali della Stazione di Trescore Balneario durante l’ordinaria attività di controllo caccia nel territorio di Torre dei Roveri, hanno trovato una rete per l’uccellagione all’interno di un fondo coltivato a vigneto. Nella rete, di 11 metri di lunghezza e 2,30 metri di altezza, era ammagliato un esemplare vivo di pettirosso. I carabinieri hanno poi individuato due coniugi, residenti in zona, intenti nella raccolta delle olive. L’uomo, 65 anni, ha dichiarato di aver posizionato la rete e ed è stato deferito all’autorità giudiziaria per aver violato il divieto di uccellagione catturando esemplari mediante l’impiego di mezzi vietati. I Carabinieri Forestali, oltre a liberare il pettirosso, hanno rimosso e sequestrato la rete.

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