Per Monsignor Sergio Gualberti, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra in Bolivia, il 2019 è un anno importante: ricorrono due anniversari. Nel novembre del 1979 Gualberti arrivò come sacerdote fidei donum a La Paz, mentre il 6 maggio 1999 Papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo.
Tra le problematiche che affronta come arcivescovo, oltre a quelle già note legate al contesto religioso e socio-economico del territorio, ci sono anche quelle ambientali. A ottobre a Roma è infatti in programma un sinodo speciale sull’Amazzonia.
«Se questo polmone viene ferito a morte – afferma l’arcivescovo -, le conseguenze saranno per tutti. Per questo Papa Francesco ha voluto occuparsi di questo tema. L’Amazzonia è un territorio vasto che non riguarda solo il Brasile, ma 8 stati del Sud America. La presenza dei vescovi permetterà la condivisione delle conoscenze dirette. Tutti noi dobbiamo pensare non solo al nostro benessere di oggi, ma anche alle generazioni future. Ci sono minacce gravissime. Anche da noi in Bolivia per esempio c’era una riserva di 9 mila milioni di ettari di cui in dieci anni è rimasto un solo milione. Questo ci fa riflettere, è in gioco la qualità della vita di tutte le persone».
Il sacerdote, originario di Clusone, è in questi giorni nella sua città natale e domani sera (martedì 15 gennaio), alle 20,30 nell’Aula Magna dell’oratorio, parlerà della sue esperienza in missione.
Mercoledì 16 gennaio 2019, trasmetteremo un’intervista anche all’interno del programma di approfondimento Decoder in onda alle ore 20.30 sul canale 88 del digitale terrestre.