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Un giardino per ricordare i caduti di Nassiriya

Il 12 novembre 2003, alle 10,40 locali, un camion cisterna carico di esplosivo venne lanciato a tutta velocità sulla base italiana dei carabinieri a Nassiriya, in Iraq. Nell’attentato persero la vita 28 persone. Le vittime italiane furono 19: 12 carabinieri, cinque militari dell’esercito e due civili.

Da oggi, a Pisogne, c’è uno spazio che le ricorda. Si chiama “Giardino Nassiriya” e lo scoprimento della stele che riporta il nome è avvenuto nel corso di una cerimonia con diverse autorità, i rappresentanti delle associazioni d’arma, gli alunni delle scuole. «La stele, realizzata e gentilmente offerta dalla famiglia Colosio, è collocata in uno spazio verde limitato nella propria dimensione – ha detto il sindaco Diego Invernici -. Pisogne ha giardini con spazi più grandi, ma l’amministrazione ha voluto intitolare proprio quest’area alla memoria dei Caduti di Nassiriya perché nelle vicinanze della stazione, luogo molto frequentato».

Il sindaco ha letto anche tutti i nomi degli italiani morti a Nassiriya 15 anni fa. «Italiani caduti nell’adempimento del dovere, del proprio lavoro. Italiani che avevano certamente un sogno nel cuore: quello di dare un senso profondo alla divisa che indossavano e al ruolo che rivestivano – ha detto ancora il sindaco -. Cerimonie come quella che stiamo vivendo devono consolidare una memoria civica di un popolo che deve andare fiero di quanto i nostri militari hanno svolto nel passato, e svolgono nel presente, nelle missioni di pace all’estero».

Dopo la benedizione, impartita dal parroco di Pisogne don Lucio Cedri, la banda cittadina ha intonato l’Inno di Mameli e La canzone del Piave. Davanti alla stele sono state quindi posate 19 rose bianche, come gli alberelli piantati attorno allo stagno vicino, in ricordo delle vittime dell’attentato. «Questo è un luogo che richiamerà a riflettere sulle 19 vite che si sono immolate, che hanno servito la patria fino sacrificio della vita stessa. Noi dobbiamo inchinarci di fronte a questo sacrificio ed esserne fieri», ha detto Salvatore Pasquariello, viceprefetto vicario di Brescia.

È intervenuto anche il colonnello Antonfabio Bari, comandante del Centro documentale di Brescia. «Mentre noi siamo qui, attualmente sono in missione oltre diecimila soldati – ha ricordato -. Contribuiscono alla difesa della patria anche all’estero e alla salvaguardia di quelle che sono le libere istituzioni». Infine, le parole della sindaca dei ragazzi Elide Sertori: «Dobbiamo imparare dal passato in modo che il futuro sia sempre più bello e non vengano ripetuti gli stessi errori». È seguito il corteo fino al monumento ai Martiri delle Foibe, dove è stata deposta una corona d’alloro in occasione della Giornata del Ricordo.

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