Al processo in corso a Bergamo per una vicenda giudiziaria legata all’acquisto dei terreni e del maneggio dell’Azienda Agricola La Pineta di Clusone, l’accusa ha chiesto una condanna a 3 anni e 2 mesi per tutti e 4 gli imputati. Il processo ruota attorno alla figura di Stefano Poli, 73 anni, ritenuto il presunto “dominus” della vicenda.
È accusato di trasferimento fraudolento di beni, 775 milioni delle vecchie lire impiegati nel 2001 nell’acquisto dei terreni e del maneggio dell’azienda agricola intestata all’allora compagna Maria Colombo. Secondo l’accusa sarebbe stata lei a utilizzare questi soldi per comprare la tenuta e accendere un mutuo decennale. Sempre lei avrebbe venduto la tenuta nel 2005 a una società e poi nel 2008 avrebbe ricomprato la casa e sei scuderie.
Sempre secondo l’accusa, la donna avrebbe ceduto nel 2011 un appartamento della tenuta alla figlia, allora minorenne, che per questo al pari della madre è accusata di concorso in riciclaggio. Secondo la Procura i soldi per comprare la tenuta sarebbero frutto di una bancarotta del 2000 per la quale Poli è stato condannato dal Tribunale di Treviso. Il 73enne era stato individuato e arrestato in Kenya nel 2017 e ora si trova in carcere a Bergamo. Nella vicenda è implicato anche un amico di Poli, accusato di favoreggiamento per averlo aiutato nel suo “esilio” in Kenya spedendogli dei bonifici. Le tesi della Procura sono state contestate dai difensori che hanno sostenuto la natura lecita dei soldi. La sentenza è attesa per il 16 aprile.