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Elezioni Albino, nel centrodestra c’è qualche problema

Il centrodestra albinese vive giorni di tensione. Il cammino verso le elezioni amministrative del 26 maggio si è fatto complicato.

Sembrava tutto deciso: il primo cittadino uscente Fabio Terzi candidato sindaco sostenuto dalla Lega, da Civicamente Albino e da una nuova lista con esponenti di diverse forze politiche e movimenti. Invece, ora non c’è più nulla di scontato e il quadro potrebbe cambiare. Anche con sviluppi inattesi.

Basta leggere Facebook per capire che il momento è critico. C’è anzitutto il post con cui nei giorni scorsi Manuel Piccinini, consigliere comunale della Lega, annunciava di essere stato escluso dalla lista del Carroccio e di essere pronto a candidarsi con Lombardia Ideale a sostegno di Terzi. Piccinini aggiungeva di aver avviato un confronto con Forza Italia, Fratelli d’Italia e con il consigliere uscente del Movimento Cinque Stelle Alessandro Ferrara per costituire una lista civica trasversale sempre a sostegno di Terzi.

Ieri sono poi arrivati altri due post. Il primo è comparso sulla pagina Lega Nord Albino e suona così: «Noi ci siamo sempre, non come tanti altri presenti solo tre mesi prima delle elezioni amministrative o politiche. Noi lavoriamo sempre per il nostro territorio, non a parole ma con fatti veri, non sulle tastiere o sui social network, ma fra la nostra gente e sempre per la nostra gente». E poi ancora: «Noi ci mettiamo tutti i giorni la faccia, non ci nascondiamo dietro a false liste civiche, ma rappresentiamo con soddisfazione ed orgoglio tutto il popolo della Lega».

Il secondo, invece, lo ha scritto Davide Zanga, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale. «Domani sera (giovedì 11 aprile, ndr) si deciderà se verrà confermato Terzi sindaco del centrodestra: per arrivare a ciò c’è solo una strada. Una strada semplice, lineare, rettilinea. Le poltrone le decidono con il loro voto gli Albinesi – ha scritto Zanga -. E per questo motivo ci sono ancora: per difendere il diritto degli Albinesi di poter scegliere, ed il dovere degli eletti di poter decidere. Ed infatti ho stracciato un contratto che ci ha visti esclusi, dove si parlava solo di nomine e di poltrone».

Stasera, dunque, l’incontro decisivo. In caso di mancato accordo, lo scenario per il 26 maggio potrebbe mutare radicalmente. Non si dovesse trovare la quadra, la Lega potrebbe scegliere di andare al voto da sola, con un proprio candidato. 

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