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Il bilancio delle imprese bergamasche nel primo trimestre 2019

Il primo trimestre 2019 si chiude con 94.407 imprese registrate in provincia di Bergamo.

Lo stock delle imprese attive (84.276) è in calo tendenziale (-610 posizioni pari al -0,7% su base annua) da due anni a questa parte.

Nel periodo considerato si sono avute 1.862 nuove iscrizioni (+2,6% su base annua) e 2.549 cessazioni +17.8%), con un saldo negativo di -687 unità (-349 nel corrispondente periodo del 2018).

Le imprese attive aumentano su base tendenziale tra le società di capitale (+2,3%). Diminuiscono le società di persona (-2,4%), le imprese individuali (-1,8%) e le altre forme giuridiche (-0,5%), in prevalenza cooperative.

Il settore artigiano, con 30.252 imprese a fine marzo 2019, registra una riduzione del -1,5% delle unità registrate su base annua. Lo stock delle posizioni attive registra una riduzione di -459 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le iscrizioni (766) aumentano del 2,3% su base annua, ma sono più che controbilanciate dalle cessazioni (-985) che sono cresciute del 4,1%. Anche per questo trimestre si registra quindi un saldo negativo tra iscritte e cessate: -219 unità, contro le -197 del primo trimestre dell’anno precedente.

Tra i settori produttivi, la contrazione delle imprese attive, rispetto a un anno fa riguarda il commercio all’ingrosso e al dettaglio e le riparazioni (-377, pari al -1,9%), l’edilizia (-273, in prevalenza tra gli artigiani, pari al -1,5%), le attività manifatturiere (-166 pari al -1,3%, con un saldo negativo dell’artigianato di -169, pari al -2,4%), l’agricoltura (-66 pari al -1,3%), il trasporto e magazzinaggio (-47 pari al -2,2%, con saldo negativo ancor più marcato nell’artigianato), le attività di servizi di alloggio e di ristorazione (-33 pari a 0,6%), le imprese di fornitura di acqua e gestione rifiuti (-4, pari al -1,9%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore (-3 pari a 1,9%) e l’estrazione di minerali da cave e miniere (-1 pari al -2,0%), i servizi di informazione e comunicazione (-1 pari a -0,1%).

Aumentano le imprese attive nei comparti: +111 (+3,1%) nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, +97 (+3,5%) nei servizi di supporto alle imprese, +80 (+1,3%) nelle attività immobiliari, +33 (+3,2%) nei servizi di intrattenimento, +32 (+0.7%) nelle altre attività dei servizi alle persone, +20 (+3,4%) nella sanità e assistenza sociale, +4 (+1,0%) nell’istruzione, +4 (+0,2%) nelle attività finanziarie e assicurative.

Lo spaccato per genere, età e nazionalità delle posizioni attive, evidenzia su base annua una lieve una flessione (-3,8%) delle imprese giovanili. Pressoché invariate le imprese femminili e le imprese straniere (+0,3%).

In aumento le procedure concorsuali di fallimento, scioglimento e messa in liquidazione: 503 nel primo trimestre del 2019, in confronto alle 388 del corrispondente trimestre del 2018.

L’importazione periodica nel Registro imprese dei dati occupazionali comunicati a INPS in base alla localizzazione dell’impresa consente di stimare, con la cautela necessaria di fronte a dati di origine amministrativa, gli addetti, cioè le posizioni lavorative presenti nel territorio, al netto del settore pubblico e delle attività dei liberi professionisti.

Le oltre 107 mila unità locali delle imprese attive, pressoché invariate rispetto a un anno fa, impiegano 385.497 addetti. Rispetto allo stesso periodo del 2018 si registrerebbe pertanto un incremento di quasi tredicimila (12.691) addetti, con una variazione positiva del +3,3%.

Incrementi rilevanti si riscontrano nelle attività manifatturiere (+3.882), nei servizi di alloggio e ristorazione (+2.582), nel trasporto e magazzinaggio (+1829), nelle costruzioni (+839), nelle attività finanziarie e assicurative (+637) e nella sanità e assistenza sociale (+537).

Nessuna perdita di addetti su base annua in nessun comparto. 

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