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I ragazzi bergamaschi che fumano sono in aumento

Registra purtroppo numeri in crescita, il consumo di tabacco in Bergamasca. Questo il risultato di uno studio condotto nel 2018, su mandato dell’Agenzia di tutela della salute di Bergamo, dal Cnr di Pisa in collaborazione con l’Osservatorio dipendenze del Servizio epidemiologico aziendale della stessa Ats. La ricerca ha riguardato un campione statisticamente significativo di ragazzi e ragazze dai 15 ai 19 anni, iscritti a diverse scuole superiori della provincia.

Dallo studio emerge che il 58% degli studenti bergamaschi tra i 15 e i 19 anni (pari a 26.515) ha fumato tabacco almeno una volta nella vita (il 50,1% dei minorenni e il 69,7% dei maggiorenni). Il 23,9% (pari a 10.926 studenti) ha fumato quotidianamente nell’ultimo anno (era il 22% nel 2016). Dal 2010 i consumi quotidiani di tabacco in questa fascia d’età sono risultati in crescita fino al 2016, anno in cui si è registrato un calo (21,3% nel 2010, 24,4% nel 2011, 21,9% nel 2016).

Dopo questa flessione, il consumo quotidiano di tabacco nel 2018 ha registrato una crescita, riavvicinandosi ai livelli del 2011 (23,9% nel 2018). Le percentuali di fumatori quotidiani crescono al crescere dell’età: il 13,1% dei quindicenni (12,3% nel 2016), il 26,6% dei diciassettenni (22,1% nel 2016) e il 30,9% dei diciannovenni (31,8% nel 2016).

Sempre nella fascia 15-19, fuma quotidianamente il 30,9% dei maggiorenni e il 19,3% dei minorenni (il 19,9% dei maschi e il 18,6% delle femmine). Tra gli studenti che hanno riferito di aver fumato quotidianamente sigarette nell’ultimo anno, il 59% ne ha fumate al massimo 5 al giorno, il 29% da 6 a 10 e il 12% ne ha fumate più di 10 (1.311 studenti), senza differenze di genere e di classe di età. Sono il 37% gli studenti che, almeno una volta nel corso della propria vita, hanno utilizzato sigarette elettroniche (e-cig), pari a circa 17.000 tra ragazzi e ragazze; il 26%, circa 12.000, lo ha fatto nell’ultimo anno, in particolare i maschi.

«Come Agenzia di Tutela della Salute siamo attenti all’universo giovanile e a quello degli adolescenti. Si tratta di un’età critica (pensiamo ai comportamenti emulativi rispetto ai pari), ma è anche un terreno fertile in cui seminare buone pratiche da portare avanti e mantenere per tutta la vita – afferma Carlo Tersalvi, direttore sanitario dell’Ats di Bergamo -. Questa indagine ci permette di monitorare e conoscere la diffusione del fumo per definire interventi di sensibilizzazione che propongano scelte consapevoli e stili di vita sani tra i ragazzi e le ragazze che sono gli adulti di domani, adulti che vogliamo in salute innanzitutto per se stessi».

Elvira Beato, dell’Osservatorio dipendenze del Servizio epidemiologico aziendale dell’Ats, aggiunge: «I dati della provincia di Bergamo sono in linea con i dati nazionali ed europei e mostrano approcci precoci e un tendenziale aumento dei consumi di tabacco. Molti studi evidenziano come iniziare a fumare in giovane età accresca le probabilità di sviluppare una vera e propria dipendenza, che può protrarsi negli anni, senza dimenticare i danni su un cervello ancora in fase di sviluppo. Come Ats consideriamo fondamentale il senso di responsabilità degli adulti, siano essi rivenditori o genitori, al fine di mantenere una coerente posizione educativa nei confronti degli adolescenti».

Come sottolinea Giuseppe Sampietro, dell’Area epidemiologica e registri specializzati del Servizio epidemiologico dell’Ats Bergamo, sottolinea che in provincia di Bergamo «i dati evidenziano una diminuzione del tumore al polmone nella popolazione maschile e un incremento in quella femminile. Per questa tipologia, occorre ribadirlo in un’ottica di prevenzione, il fattore di rischio più importante è il fumo di sigaretta che, da solo, determina circa l’85% dei casi. Inoltre ha un importante ruolo causale per altre patologie: cardiache, respiratorie e oncologiche».

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Categorie: Featured, Notizie
Tag: Ats Bergamo, Fumo

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