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Se te lo dico in bergamasco, cambi idea?

Buttereste un uomo da un ponte per salvarne altri cinque? È molto probabile che nessuno si troverà a dover sciogliere il dilemma etico nella vita reale. Attorno a domande come questa, però, un gruppo di ricercatori ha costruito un questionario per capire come il linguaggio influenzi le nostre decisioni. E, soprattutto, se il dialetto ci spinga a dare risposte diverse rispetto all’italiano.

Gli studiosi hanno scoperto che basta formulare una domanda in modo diverso per indirizzare decisioni importanti, come la donazione di organi. Sembra che le persone diano particolare peso solo ad alcune informazioni. Ricerche più recenti hanno inoltre rivelato che le decisioni variano a seconda della lingua usata. Ad esempio, si scommettono piccole somme di denaro più frequentemente quando le scommesse sono presentate in lingua straniera anziché nella madrelingua.

Ora un gruppo di ricercatori italiani e statunitensi, guidato dalla professoressa Francesca Peressotti dell’Università di Padova, vuole capire cosa accade anche nel differente utilizzo delle parole in italiano o in dialetto. E, tra i tanti dialetti, l’interesse degli studiosi è caduto sul bergamasco. La sua unicità e ricchezza, infatti, offrirebbero una rara opportunità di verifica dell’influenza della lingua parlata sulle decisioni.

Le persone che conoscono il dialetto bergamasco sono invitate a partecipare a questo studio. A questo link si trova il questionario. La durata è di circa 10 minuti. I dati saranno raccolti in forma anonima e, conformemente alle norme etiche per la ricerca, utilizzati esclusivamente per scopi scientifici.

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