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50 anni di sacerdozio, 44 in Germania, per Padre Tobia

44 anni tra i migranti italiani in Germania: è l’esperienza di Padre Tobia Bassanelli, della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (Padri Dehoniani), festeggiato proprio ieri per il suo cinquantesimo anniversario di sacerdozio nella comunità del suo paese natale, Premolo. 

Padre Tobia, il 4 settembre 2014 è stato insignito del titolo di cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia e nel 2017 è stato riconfermato delegato nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia. Dopo essere stato direttore del “Corriere d’Italia” (per 6 anni, 1993-1998, quando era un settimanale), giornale diffuso tra i connazionali in Germania con un’attuale tiratura di 27.000 copie, ne è diventato recentemente editore. 

Il 76enne venne ordinato il 28 giugno del 1969, «Alla vigilia della festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo a Bologna», ci tiene a precisare. La prima Messa il giorno successivo nella sua comunità nel piccolo paese dell’Alta Valle Seriana. «Le celebrazioni dell’anniversario – racconta padre Bassanelli – quest’anno si sono tenute tra gli emigrati italiani a Groß-Gerau, cittadina in cui svolgo il mio ministero. In questo periodo sono qui per le ferie e sono molto contento di potere ringraziare il Signore insieme a coloro che hanno coltivato e seguito questa mia scelta».

Cresce il numero degli italiani in Germania

Il sacerdote bergamasco vive in una zona economicamente molto vivace. A Groß-Gerau, centro a sud ovest di Francoforte e non lontano da Darmstadt (Land Hessen), vivono circa 25.000 persone. Gli italiani nel territorio cittadino sono grossomodo 1.300, nel Land 63.000, nel Paese 700.000. La Germania è la destinazione che più di tutte ha visto arrivare nostri connazionali nell’ultimo anno. «Sono più di 20.000 quelli giunti quest’anno nel Paese – precisa -. Fino a quando l’Italia non troverà il modo di creare posti di lavoro e condizioni occupazionali stabili è normale che gli italiani continueranno a cercare altrove il loro futuro».

Padre Tobia festeggiato a Premolo

In quarant’anni le cose sono cambiate anche per l’emigrazione italiana in Germania. «Quando sono arrivato – racconta – la maggior parte degli italiani erano del Sud del nostro Paese. Ho scoperto presto che quelli diffusi da noi al Nord erano solo pregiudizi: ho trovato invece grandi lavoratori e persone molto ospitali e accoglienti. Oggi l’emigrazione non proviene solo dal Sud, anzi, nell’ultimo anno la regione italiana che ha perso più cittadini è la Lombardia. Questo dovrebbe fare riflettere. Oggi l’emigrazione è molto diversa e dispiace vedere un Paese che investe per qualificare i propri cittadini e spesso proprio i più preparati la carriera la fanno all’estero».

Celebrazioni a Groß-Gerau
I profili più richiesti

Quali sono le occupazioni più richieste? «Recentemente – spiega – ho visto che chi è formato nell’ambito ospedaliero trova subito lavoro. Sono molto ricercati infermieri ed esperti nell’assistenza degli anziani. Particolarmente richiesti anche gli ingegneri. Questi professionisti, in un settore in cui spesso si lavora impiegando la lingua inglese, si trovano proiettati in un mercato geograficamente più vasto e mobile. Alcuni si spostano appena trovano condizioni contrattuali migliori e le aziende si trovano di conseguenza ad aprire nuove selezioni. A ogni modo, per prima cosa, consiglio per chi volesse venire in Germania di imparare la lingua prima di partire. Anche per fare le pulizie la conoscenza del tedesco può fare la differenza».  

La comunità italiana e la fede a Groß-Gerau

Com’è organizzata la pastorale? «Sono parroco in una missione cattolica italiana a Groß-Gerau, piccolo centro a 30 chilometri di Francoforte – illustra Padre Tobia -. La mia parrocchia si estende su un territorio paragonabile a quello della Valle Seriana. Vi vivono circa 2.500 italiani. All’interno di un contesto di dispersione dei fedeli siamo spesso in movimento per andare a fare visita alle famiglie. Ho comunque una sede, un ufficio e la domenica per la Messa in italiano i fedeli fanno anche parecchi chilometri per partecipare alla funzione. La nostra è una “Missio cum cura animarum”, una missione per la cura pastorale dei migranti cattolici che dipende dal Vescovo della Chiesa tedesca. Abbiamo un consiglio pastorale, il cui presidente è un laico e il parroco ne è membro di diritto. Siamo finanziati dalla Chiesa tedesca. In Germania c’è una tassa extra prelevata dallo stipendio che lo Stato passa alle singole Confessioni Religiose sulla base del numero dei membri iscritti. Chi non la paga, in teoria, non avrebbe più diritto all’assistenza religiosa. Siamo inoltre inseriti a livello di Decanato e in Diocesi, dove in particolare c’è un consiglio dedicato alle comunità di altre lingue. Tuttavia per quanto riguarda la pastorale siamo abbastanza liberi e possiamo proporre quella a cui gli italiani sono già abituati. Quest’anno avremo le nuove elezioni all’interno del nostro consiglio pastorale, organo che stiamo cercando di ringiovanire. Ovviamente per una pastorale in un contesto tedesco occorre la conoscenza della lingua».

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Padre Tobia a Premolo

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