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A Gandino installazioni a ricordo dei partigiani

Un percorso storico legato ai ricordi della lotta partigiana, ma anche un richiamo attuale ai valori della Resistenza. E’ in programma giovedì 11 luglio alle 18.30 a Gandino l’inaugurazione del sentiero realizzato nell’ambito del progetto “In cammino per la libertà”, cui hanno collaborato ANPI Provinciale di Bergamo e Comune di Gandino. L’itinerario prende le mosse dal centro abitato di Gandino e la scelta della data inaugurale non è affatto casuale: l’11 luglio 1944, esattamente 75 anni fa, morirono a Gandino in via Opifici, vittime di un agguato fascista, i partigiani Giovanni Cazzaniga e Tolmino Fontana.

Il “Sentiero” (cui ha lavorato l’arch. Daniela Bertocchi) prevede una decina di punti in cui verranno installate sagome personalizzate e totem in corten. Si sviluppa verso i monti di Valpiana, attraverso le località di Clusven e Fontanei, dove fra l’altro alcune famiglie gandinesi nascosero esuli Ebrei, salvandoli dalla deportazione nei campi di concentramento. Il percorso culmina nell’area del Rifugio Malga Lunga (teatro dell’eccidio del 1944 in cui morì anche Giorgio Paglia e oggi Museo della Resistenza Bergamasca) e della Baita del Monte Alto. Negli anni ’40 la baita (oggi gestita dal CAI Valgandino) per parecchi mesi venne utilizzata come base dalla Squadra Comando della 53esima Brigata Garibaldi “13 Martiri di Lovere”. Fu scelta dal comandante Giovanni Brasi “Montagna”, che da qui mosse la propria squadra anche in occasione dei fatti della Malga Lunga, con un coraggioso tentativo di attacco ai nazifascisti che portavano a valle i partigiani fatti prigionieri.

“In occasione della serata inaugurale – sottolinea Filippo Servalli, vicesindaco di Gandino – percorreremo insieme i primi tre punti del percorso, distribuiti nel centro di Gandino. Ci ritroveremo infatti alle 18.30 presso le Scuole Elementari di via Battisti, ove fra la fine degli anni ’30 ed i primi anni ’40 era posta la sede del Comando Tedesco. Alle 18.45 ci recheremo in via Forzenigo, dove la famiglia Forzenigo gestiva il bar Savoia, poi bar Patriota. Ne facevano parte Antonio, nome di battaglia Cacciatore, morto ai Laghi Gemelli, ed Elisa, staffetta informatrice arrestata e torturata. Infine ci recheremo in via Opifici, per un ricordo dei tragici eventi di 75 anni fa”.

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