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Gromo, fondi dalla Regione: per il Map una fucina multimediale

Nuovi spazi, a Gromo, per il Map. Grazie a un contributo della Regione, l’Amministrazione comunale sistemerà alcuni locali al pianoterra del palazzo comunale per ampliare il Museo delle armi bianche e pergamene. 

Con l’approvazione in Consiglio regionale dell’assestamento di bilancio, a luglio, sono stati stanziati nuovi fondi per i piccoli comuni. Tra questi anche Gromo, che ha ricevuto un contributo di 39.969 euro a fronte di un progetto di 44.410 euro, quindi il 90%. 

«Utilizzeremo questi soldi per la ristrutturazione e riqualificazione di alcuni spazi all’interno di Palazzo Milesi – spiega la sindaca di Gromo, Sara Riva -. Sono locali al pianoterra, negli ultimi anni spesso utilizzati come deposito, quindi a nostro avviso in maniera impropria, perché un edificio storico andrebbe valorizzato in ogni angolo».

Ora, grazie ai fondi regionali, questi spazi potranno tornare a riallacciarsi alla storia del paese. Il primo passo la ristrutturazione. «Interverremo sulle pareti, la pavimentazione, i serramenti – prosegue la prima cittadina -. Avendo predisposto un progetto, il Comune si è già preoccupato di chiedere tutte le autorizzazioni necessarie, ad esempio alla Sovrintendenza, e le abbiamo ottenute. Una volta ristrutturati i locali, andremo a riempirli con dei contenuti legati al nostro museo».

Gli spazi che verranno sistemati

Il Map, inaugurato con un nuovo allestimento nel 2014, tre anni più tardi è stato arricchito da una nuova sezione dedicata ai minerali. Il museo permette quindi di ripercorrere la filiera delle armi: dalle materie prime alla compravendita. Nelle stanze al secondo piano del palazzo comunale è possibile così avere uno spaccato dell’attività che si svolse a Gromo tra il 1400 e il 1600, periodo nel quale il paese diventò una delle più importanti fucine di lame a livello europeo.

«Nel percorso del museo mancava una parte legata alla produzione delle armi – aggiunge Sara Riva -. Con gli interventi che andremo a realizzare verrà realizzata una fucina multimediale. Nella prima sala sarà ospitata l’attività del fabbro, con la ricostruzione di una fucina antica, dotata di incudini e altri utensili utilizzati per la tempratura e la forgiatura delle armi bianche. Lo spazio verrà poi arricchito da pannelli didattici e video touchscreen per mostrare dal punto di vista tecnico-scientifico i vari passaggi della produzione. Avremo anche un impianto audio con gli effetti sonori della fucina. Il secondo spazio ospiterà invece il carbonile».

L’allestimento dei nuovi spazi va anche nella direzione di una connessione sempre più stretta fra cultura e turismo. «Teniamo molto a valorizzare il nostro museo, ma ovviamente bisogna continuare sempre ad inserire contenuti. Stiamo quindi portando avanti ricerche per approfondire la storia del nostro paese. Lo sforzo è però anche quello di renderle fruibili per un turismo culturale», conclude Sara Riva. 

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