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Infortunio mortale per un 57enne della Valgandino

Tragedia a Val Brembilla, Comune non lontano da Zogno, intorno alle 14 di oggi. Un impresario edile di 57 anni di Gandino ha perso la vita cadendo da un’altezza di circa tre metri avvenuta nei pressi di un cantiere in via Sottocamorone.  

Sul posto sono arrivati l’elisoccorso di Bergamo, l’Ats e un’ambulanza. Purtroppo vani i soccorsi. L’impresario, Vincenzo Caccia, titolare di un’impresa con sede a Cazzano Sant’Andrea, era originario di una famiglia numerosa di Cirano.

“Il 57enne – secondo la ricostruzione dell’Ats – stava procedendo a compattare una gettata di calcestruzzo appena effettuata all’interno di due pannelli prefabbricati. Con un apposito vibratore era sopra il cordolo dei pannelli, senza alcuna opera provvisionale (ponteggio o altro) a protezione, quando è precipitato da un’altezza di tre metri procurandosi lesioni mortali”.

«A commento della notizia sull’infortunio mortale – afferma il dott. Sergio Piazzolla Responsabile Area Specialistica Igiene e Sicurezza del Lavoro, Ufficio Direzione UOC Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria ATS Bergamo – è importante sottolineare che la caduta dall’alto è purtroppo una delle modalità più ricorrenti per gli infortuni mortali in Regione Lombardia e, particolarmente, in edilizia. A scopo preventivo è bene ricordare che i lavori in altezza (in genere quelli dove il lavoratore opera sopra i 2 metri) vanno eseguiti con l’utilizzo di adeguati dispositivi anticaduta, che siano di tipo individuale (come l’imbragatura che va indossata dall’operatore  e collegata al sistema di aggancio e trattenuta) o di tipo provvisionale (come il ponteggio o il trabattello con parapetti di sicurezza)»

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