Come altri paesi bergamaschi, anche Ardesio ha pagato un alto tributo di vite umane e sofferenza alla Grande guerra. Ben 58 i caduti e i dispersi del primo conflitto mondiale. Sono stati ricordati sabato 2 novembre, nell’ambito delle iniziative per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate.
L’appuntamento, organizzato dall’Amministrazione comunale insieme all’associazione Ardes e al Gruppo alpini, ha visto la consegna delle medaglie commemorative ai parenti dei caduti ardesiani. A impreziosire la serata anche i canti del Coro alpini di Ardesio, diretto dal maestro Marco Pedrana.
Risalire ai nomi dei soldati che hanno perso la vita in guerra e trovare i loro parenti ha richiesto un lungo lavoro di ricerca. «Tutto è partito cinque anni fa, in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia, quando abbiamo pubblicato un volume dedicato ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale – ha ricordato Guido Fornoni, dell’associazione Ardes -. In seguito, con il conio delle medaglie commemorative da parte della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’Albo d’oro della Grande guerra, la ricerca è proseguita concentrandosi in particolare sui caduti e i dispersi del primo conflitto mondiale. Siamo stati anche all’archivio di Stato e siamo risaliti ai 58 nomi dei nostri caduti. Grazie alla collaborazione del Comune di Ardesio, abbiamo chiesto ufficialmente le medaglie, ritirate l’8 dicembre dell’anno scorso nel corso di una cerimonia ufficiale in Friuli Venezia Giulia».
Altra ricerca fondamentale è stata quella condotta con la collaborazione dell’ufficio anagrafe del Comune per trovare i discendenti dei caduti. «A più di cento anni dalla fine della guerra non era facile risalire ai parenti – ha aggiunto Guido Fornoni -. Siamo riusciti a trovarne circa la metà. Auspichiamo che dopo la consegna di queste prime medaglie qualcun altro si faccia avanti».
«C’è stato un lavoro considerevole per riuscire a recuperare gran parte dei discendenti di questi caduti – ha sottolineato il sindaco di Ardesio, Yvan Caccia -. Un particolare ringraziamento a Guido Fornoni e all’Ardes perché, oltre a portare avanti l’attività di ricerca, si sono fatti carico del ritiro delle medaglie». Il primo cittadino ha ringraziato anche Maurizio Monzio Compagnoni per il contributo dato nel trovare notizie sui soldati ardesiani e Santina Galizzi dell’ufficio anagrafe del Comune per la ricerca dei parenti.
«Molti dei 58 caduti erano alpini e quindi questa cerimonia ci riguarda da vicino, ma ovviamente ricordiamo tutti i soldati che hanno perso la vita durante la prima guerra mondiale – ha detto il capogruppo delle Penne nere, Alberto Pezzoli – Credo che i discendenti siano contenti di ricevere questa medaglia commemorativa. Speriamo di poterne consegnare anche altre». Con le medaglie che dovessero restare c’è già l’idea di realizzare una teca da esporre in sala consiliare, a cui affiancare i nomi di tutti i 58 caduti.