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Gandino, i carabinieri invitano al dialogo: «Segnalazioni dei cittadini fondamentali»

Sala della biblioteca gremita, ieri sera a Gandino, per l’incontro pubblico organizzato dai carabinieri. Un appuntamento nell’ambito dell’iniziativa promossa dal Comando interregionale dell’Arma per favorire un confronto con i cittadini.

Erano presenti il capitano Daniele Falcucci, comandante della Compagnia di Clusone, e il maresciallo capo Francesco Ciaco, comandante della stazione di Gandino. «Le normative cambiano così come le disposizioni di legge – ha sottolineato il capitano Falcucci – e noi cerchiamo di aggiornare la cittadinanza. Proponiamo anche una vicinanza concreta ai problemi che ogni giorno coinvolgono i nostri uomini. L’intento è evidentemente unico e comune: vivere in sicurezza e tranquillità. Per raggiungerlo lo strumento del dialogo è assolutamente vitale». 

«Spesso – ha aggiunto il comandante di Compagnia – chi vive il territorio nella sua quotidianità coglie anomalie, comportamenti e presenze che possono sfuggire alla percezione dei militari. Da semplici segnalazioni, fatte con tempestività, di un numero di targa, di un’auto sospetta, di una visita indesiderata, possiamo avviare indagini importanti e risalire a malintenzionati, autori, per esempio di truffe agli anziani».

Il capitano Falcucci ha anche evidenziato come certe piccole abitudini possano fare la differenza in caso di emergenze e garantire l’incolumità personale. «Abituarsi a segnalare ad una persona di fiducia dove ci si vuol recare per un’uscita sui monti, indossando magari un indumento di colore sgargiante facilmente rintracciabile, munirsi di mini torce e cellulare oppure ancora ricordare quanto sia necessario, in forza di una legge approvata a novembre 2019, denunciare la detenzione di armi bianche atte ad offendere: tutte precauzioni che compongono un quadro virtuoso cui tutti dovremmo attenerci. Anche un qualsiasi oggetto di uso comune come un coltello da cucina può diventare arma impropria. Per questo la legge richiede che vi sia un fondato motivo per portarlo con sé al di fuori del normale ambiente domestico».

Proprio la necessità di denunciare la detenzione di armi bianche atte ad offendere (ad esempio spade, sciabole, ecc.) è una novità che ha destato interesse fra i presenti. Il maresciallo Ciaco ha ricordato le norme per la detenzione delle armi: «È cosa di diversa dal porto d’armi – ha spiegato – che consente di portarsi appresso armi da fuoco e/o armi bianche, per esempio anche ad uso sportivo. Va ricordato che chi semplicemente detiene armi da fuoco (ad esempio per un’eredità familiare) deve pure ottenere una specifica autorizzazione, presentando anche un certificato medico, da rinnovare ogni cinque anni. Per le armi bianche tale certificato è da fare una sola volta».

Alcune domande dei presenti hanno riguardato le truffe telematiche attraverso cellulari e posta elettronica. Anche in questo caso i carabinieri hanno elargito preziosi consigli. Il maresciallo capo Francesco Ciaco si è ripromesso di promuovere in futuro ulteriori incontri mirati che approfondiscano nei paesi della Valle i reati ed il modus operandi dei malintenzionati. «Ogni giorno – ha sottolineato – riceviamo per esempio denunce che si ricollegano ad incauti acquisti su internet, con sottrazione dei dati personali e conseguente prelievi non autorizzati dai conti correnti».

L’invito al dialogo è stato ripetuto più volte. Oltre alla disponibilità delle singole caserme sul territorio, sono attivi il sito internet carabinieri.it e le pagine social su Facebook, Instagram e Twitter. «Chiamate sempre la stazione di riferimento oppure il 112. Siamo a vostra disposizione», hanno ribadito il capitano Falcucci e il maresciallo Ciaco.

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