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Coronavirus, la preoccupazione per i bergamaschi all’estero

Quella che abbiamo passato è stata sicuramente una Pasqua anomala per tutti. Per qualche famiglia si è aggiunta anche la preoccupazione per i propri cari lontani da casa, in particolare all’estero.

«Abbiamo avuto prima di Pasqua – spiega Carlo Personeni, presidente dell’Ente dei Bergamaschi nel Mondo – alcuni problemi con alcuni studenti Erasmus, situazione che si è fortunatamente risolta e sono riusciti a tornare dai propri cari. Ci preoccupa il caso di Orlando (Stati Uniti), dove sono stati licenziati alcuni lavoratori di un noto parco di divertimenti. Tra questi ci sono anche cinque bergamaschi, compresa la figlia del vice presidente dell’Ente dei Bergamaschi nel Mondo Duilio Baggi. Ci stiamo adoperando con la Farnesina per cercare di capire come fare rientrare i nostri lavoratori. Una circolare del Ministero dice che gli operatori aerei possono organizzare solo voli di rientro. Al momento tuttavia non siamo ancora riusciti a vederli tornare in Italia. Su questo fronte è stato coinvolto anche il già Ministro Maurizio Martina. Speriamo la situazione possa rientrare presto in quanto le autorità locali hanno prodotto un foglio di via secondo il quale anche i nostri bergamaschi devono lasciare il Paese entro il 17 aprile».

L’emergenza Coronavirus viaggia su fusi orari diversi tanto da rendere ancora più articolata la situazione degli italiani all’estero: ci sono Paesi dai quali è diventato difficile rientrare, altri in cui preoccupano le situazioni economiche, altri ancora quelle sanitarie.

«In alcuni Paesi – continua Personeni – non ci sono state difficoltà, è il caso della Svizzera da cui i nostri bergamaschi sono riusciti a rientrare. I problemi maggiori si riscontrano con i Paesi oltremare».

C’è chi si è mosso per dare una mano a distanza. «Arrivano anche telefonate da Paesi in cui la situazione non è così grave – prosegue -. Sono i casi in cui le persone si informano su come possono aiutarci. Ho sentito il rappresentante di Rosario in Argentina a cui abbiamo indicato la nostra sottoscrizione. Siamo in contatto con i nostri bergamaschi attraverso i nostri presidenti di delegazione, li ringraziamo per il costante impegno anche in questo momento non facile».

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