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Dalla Russia a Clusone, i precedenti storici

«Mai avrei immaginato di vedere arrivare dalla Russia militari fino a Clusone»: è il commento di un abitante di via San Defendente che nei giorni scorsi (qui l’articolo di quanto è accaduto il 30 marzo) è rimasto, come molte altre persone, sorpreso dall’insolita vista. I soldati sono arrivati con intenti pacifici, “Dalla Russia con amore” appunto, per sanificare in particolare gli ambienti della casa di riposo. Eppure non è la prima volta che in zona si registra la presenza di truppe dal Paese straniero.

I precedenti storici

In Alta Valle Seriana militari Russi erano già arrivati, come ricorda il maestro Mino Scandella. «Nell’aprile del 1799 l’esercito Austro-Russo, dopo aver battuto i francesi a Verona e poi a Cassano d’Adda, occupa la Lombardia. Il 24 aprile un contingente di cavalleria russa del generale Suworow entra in Bergamo. (In fi de avril /a Berghem l’è riat/i Rusi e i barbisou) Erano cosacchi con piccoli e agili cavalli, armati di lunghe picche, la testa rasa e lunghe barbe e baffoni. I bergamaschi li chiamavano “barbecc” o “barbet”. Si diedero al saccheggio in città e fuori abbattendo gli “alberi della libertà” della Repubblica Cisalpina».

«Probabilmente nel maggio del 1799, un piccolo gruppo di cosacchi arrivò a Clusone con cattive intenzioni. In altri posti c’erano state ruberie e saccheggi. Si scontrarono con un gruppo consistente di contadini nella Val Flesc verso il Fontanino di Sales e furono neutralizzati. Allo scontro parteciparono anche alcuni della famiglia Trussardi che da quel fatto ebbero il soprannome , “scotom”, di “Barbet” da cui il diminutivo di “Barbetì” che ancora oggi un ramo dei Trussardi clusonesi porta ancora. Così scrive Filippo Fogaccia “Baradello”, ma pare che lo “scotom” in questione fosse già legato ai Trussardi anche prima dell’arrivo dei cosacchi».

«In un’altra occasione troviamo i russi a Clusone. Nel 1944 ancora un piccolo contingente di cavalleria russa, circa 600 uomini, un battaglione, con un centinaio di cavalli è aggregato al presidio tedesco stanziato al Seminario di Clusone al comando del maggiore Ramazanov. Alcuni ufficiali russi erano alloggiati in case private a Clusone e a Rovetta. Nell’archivio del fotografo Cesare Cristilli troviamo diversi ritratti fotografici di questi soldati. Il 26 aprile del 1945 questo contingente russo abbandonò i tedeschi e passò, armi e cavalli, con i partigiani della Brigata Matteotti della Presolana di stanza a Rovetta. Già prima agli inizi del 1945 alcuni russi avevano disertato e si erano uniti alla Resistenza in Val Seriana ed in Val Brembana. Alcuni parteciparono la notte del 28 aprile all’azione contro il presidio tedesco al Seminario che culminò con la fuga degli occupanti».

I rapporti economico-culturali

E non mancano nemmeno precedenti occasioni di contatto con la Russia: recentemente sono stati sviluppati soprattutto rapporti culturali. Negli ultimi anni professori e studenti russi (in particolare di Vladimir) hanno visitato la cittadina baradella nell’ambito di un progetto didattico avviato dall’Istituto Vest. «Alcune aziende clusonesi nel settore Oil & Gas hanno rapporti di fornitura verso committenti russi»: ricorda il vicepresidente di Confindustria Russia, il bergamasco John John Motta. Nel 2018 a Livenka in Russia (un tempo chiamata Nikolajewka, teatro nel gennaio del 1943 di una cruenta battaglia) gli alpini, tra cui anche alcuni baradelli, hanno realizzato il “Ponte dell’Amicizia”. In Russia si è esibito anche il Coro Idica: il 23 settembre 2002 all’Hermitage di San Pietro Burgo. Nel 2018, nella gara di ciclismo allievi Criterium 648, proprio a Clusone sono arrivati sui primi due gradini del podio i russi Vlas Schichkin e il compagno di squadra Viacheslav Ivanov.

L’intera Bergamasca vanta numerosi rapporti con il Paese straniero (ne abbiamo parlato anche qui), tanto che sono stati attivati collegamenti aerei diretti tra Bergamo e Mosca.   L’Università degli Studi di Bergamo, con il suo importante centro di Slavistica, è da tempo ponte di relazioni. Negli anni scorsi è stato sviluppato anche uno stretto rapporto tra Bergamo e Tver (ex Kalinin), città a nord di Mosca. Importante inoltre l’attività dell’Associazione Culturale Italia-Russia (visita la pagina Facebook), fondata proprio a Bergamo nel 1986.

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