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Sette milioni per il progetto “Increase”, c’è anche il fagiolo Clusven di Gandino

Proseguono le attività per il progetto di ricerca europeo Increase (www.pulsesincrease.eu). Grazie ad un budget di oltre 7 milioni di euro, lavorano insieme 28 partner internazionali di 14 paesi diversi. Tra loro anche la Comunità del Mais Spinato di Gandino che segue la valorizzazione dell’antico “Fagiolo di Clusven”.

Il progetto, utilizzando approcci di frontiera nell’ambito della genomica e della tecnologia dell’informazione, vuole esaminare lo stato delle risorse genetiche vegetali di quattro importanti legumi tradizionali europei (ceci, fagioli, lenticchie e lupini). L’obiettivo è sviluppare strumenti e metodi di conservazione per promuovere l’uso della biodiversità agricola in Europa e la coltivazione e il consumo delle leguminose alimentari.

La professoressa Gioia Tania, docente di Miglioramento Genetico e Risorse Genetiche Agrarie presso l’Università della Basilicata, coordina tutte le attività per la specie lenticchia ed è il responsabile scientifico per le attività di breeding (allevamento controllato) dell’intero progetto. Increase è guidato dai principi di “scienza aperta, innovazione aperta e apertura al mondo” e sfrutterà le tecnologie digitali per rendere scienza e innovazione più collaborative e globali. A tal fine, il progetto metterà alla prova un approccio decentralizzato per la conservazione delle risorse genetiche, istituendo un esperimento di Citizen Science.

All’inizio del 2021, il progetto distribuirà più di mille diverse varietà di fagiolo ai cittadini e agli agricoltori europei che li potranno valutare coltivandoli nel loro campo, giardino di casa o terrazzo, ma anche cucinandoli. I cittadini saranno coinvolti attivamente nelle attività di valutazione e conservazione, nonché nella condivisione e nello scambio di sementi facilitata dall’app mobile Increase. Questa garantirà che lo scambio di seme avvenga secondo le regole e i principi del trattato internazionale sulle risorse genetiche agrarie. Ciò sarà garantito grazie alla partecipazione al progetto della Fao.

La Val Gandino è presente  con l’antica varietà del “Fagiolo di Clüsven”, un legume della famiglia Phaseolus coccineus coltivato da oltre un secolo nella località di Clüsven in comune di Gandino. Lo stesso territorio dove dal 1632 venne coltivata la varietà del Mais Spinato di Gandino. La famiglia contadina Bonazzi (Congenta), trasferitasi da Cazzano Sant’Andrea a Clüsven sin dalla prima metà dell’Ottocento, ha coltivato in quella zona mais e fagioli. Roberto Colombi ai primi degli anni ’60, sposando una delle figlie Bonazzi, ha sempre coltivato in quel di Gandino, località “Rastei” i semi ricevuti dai Bonazzi. In coincidenza con Expo 2015, l’Orto Botanico Rota di Bergamo ha seminato i fagioli di Clüsven nella Valle della Biodiversità di Astino, in città. Nel 2016 è stata avviata la prima prova in orto della coltivazione in consociazione del Mais Spinato di Gandino e del Fagiolo di Clüsven. Il legume seriano è iscritto nell’«Arca del gusto» di Slow Food dal 2016 e viene utilizzato nelle minestre di verdura, con la pasta e fagioli ed in umido con pomodori e spezie.

Oggi (Venerdì 18 dicembre) alle 16 diretta streaming sul canale YouTube PulsesINCREASE.

Dal 15 Dicembre sarà possibile scaricare gratuitamente l’app di Increase per poter partecipare all’esperimento Citizen Science a questo link https://www.pulsesincrease.eu/experiment

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