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Una lista che non entra in Consiglio comunale esiste ancora? Se ne discute a Fiorano

Alle ultime elezioni amministrative di Fiorano al Serio si sono presentate tre liste. Tra queste anche quella di “Italia in Comune” e “Nuovo Corso”, che candidava a sindaco Virgilio Venezia. La lista, con i suoi 144 voti, pari all’8,2%, non ha però superato la soglia necessaria per avere rappresentanti in Consiglio comunale.

Proprio questo è il nodo di un botta e risposta che nei giorni scorsi ha coinvolto Virgilio Venezia e il sindaco Andrea Bolandrina. Confronto che ha portato anche all’intervento di Simonetta Flaccadori, coordinatrice per la Lombardia di “Italia in Comune” (partito fondato nel 2018 da alcuni sindaci, tra cui quello di Parma Federico Pizzarotti).

In un comunicato stampa, Simonetta Flaccadori scrive che «”Italia In Comune” è un partito che fa del civismo territoriale e della competenza amministrativa la propria natura. In questi due anni di vita, si è trovato vicino a diverse realtà civiche con molte delle quali ha condiviso sfide elettorali amministrative, sostenendole nel rispetto delle loro peculiarità e delle loro storie locali. Nuovo Corso di Fiorano al Serio è una di questa realtà».

Nonostante non abbia potuto avere rappresentanti in Consiglio comunale, prosegue Flaccadori, «Nuovo Corso, per rispetto degli elettori, ha continuato a svolgere il suo ruolo politico rappresentando le istanze dei cittadini attraverso canali pubblici di espressione, rivolgendosi all’Amministrazione. A volte anche sollevando temi taciuti dall’attuale minoranza».

«A maggio 2020 – prosegue il comunicato – il Governo, stanzia i fondi a favore dei comuni e delle attività socio-economiche territoriali con il DL 34/2020 art 112. L’amministrazione di Fiorano al Serio ha iniziato ad utilizzare tali fondi il 2 dicembre 2020 con due delibere del valore di poco più di 9000 euro, nelle quali Nuovo Corso rileva non comparire nulla riguardo alle attività socio-economiche del paese. Il coordinatore della lista Nuovo Corso, Virgilio Venezia, ha sentito allora il dovere di scrivere all’Amministrazione chiedendo se ci fossero progetti di utilizzo di parte dei fondi in questione rivolte alle attività di Fiorano al Serio. Dopo una serie di email in cui il sindaco Andrea Bolandrina non dava alcuna risposta in merito, all’incalzare del coordinatore di Nuovo Corso, la risposta nella sua ultima email è stata “La informiamo non risultar presente a Fiorano nessuna lista Nuovo Corso”».

«Italia In Comune – aggiunge Simonetta Flaccadori – ritiene queste parole molto gravi e deprecabili, perché indicano una mancanza di rispetto nei confronti di appartenenti ad una lista civica che in 10 anni di attività di opposizione ha dato un contributo significativo all’attività amministrativa del paese. Ci auguriamo che il sindaco Andrea Bolandrina trovi l’umiltà di scusarsi ufficialmente con i membri della lista Nuovo Corso di Fiorano al Serio. E soprattutto tenga conto che l’escamotage di dire ‘non esiste la lista’ non nasconde il fatto che esistono i cittadini cui lui deve comunque le risposte».

Abbiamo contattato il sindaco di Fiorano per avere la sua versione dei fatti. Ci ha risposto: «A seguito di uno scambio di mail avuto con un cittadino di Gazzaniga, ho invitato lo stesso a utilizzare lo spazio di confronto comune già organizzato per trattare la stessa tematica. Vista l’insistenza della stessa persona in rappresentanza di una fantomatica lista amministrativa, lo stesso è stato da me informato sulla non esistenza sul territorio della lista stessa. Ho rispetto di tutti i cittadini ed esercenti di Fiorano e sono disponibile nei confronti di chiunque chieda informazioni. Tuttavia mi stupisce non sappia che il diritto amministrativo prevede che, a seguito di votazioni, una lista cessa la sua esistenza nel caso non superi la soglia di sbarramento, e con essa anche il suo ruolo politico, in quanto non viene riconosciuta loro una percentuale significativa di rappresentanza. Diverso è dal non ascoltare i concittadini che hanno votato la stessa lista. Questa è democrazia».

«Per quanto concerne i fondi in questione – aggiunge Bolandrina -, fondi destinati per sopperire alle emergenze sociali ed economiche del territorio, sono da tempo stati tutti impiegati per garantire le stesse finalità, a favore di tutte le realtà e nell’interesse di tutti i 3000 abitanti. Anche qui resto allibito nel constatare come si omettano informazioni facilmente reperibili agli atti».

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