Ieri, venerdì 5 marzo, si è svolta una nuova videoconferenza convocata dalla Prefettura di Bergamo per fare il punto della situazione in merito alla frana del monte Saresano, che incombe su Tavernola e il lago d’Iseo. Al termine, il prefetto Enrico Ricci ha chiesto ai geologi e alle università coinvolte di giungere a una sintesi attraverso la condivisione dei dati in loro possesso.
Lo scenario peggiore emerso durante la riunione è stato quello prospettato da Marco Pilotti, docente di Idraulica all’Università di Brescia. Secondo Pilotti, se la massa franosa (stimata tra il milione e mezzo e i due milioni di metri cubi) dovesse cedere e piombare nel lago, Tavernola rischia di essere colpita da un’onda alta 60 metri. L’ipotesi ha fatto calare il gelo durante la riunione e destato un certo nervosismo.
Il sindaco di Tavernola, Ioris Pezzotti, nelle sue dichiarazioni a L’Eco di Bergamo, invita a mantenere «calma e sangue freddo». «Quelle sentite durante la riunione – ha detto – sono solo ipotesi non definitive. Per avere gli scenari di rischio, sviluppati a partire da dati e numeri certi, dovremo aspettare almeno la metà della settimana prossima». Per ora il Comune mantiene come riferimento i 195 metri di altitudine sul livello del lago, che sono stati indicati nei giorni scorsi per affrontare una presunta onda da 5 a 7 metri».
Il prefetto di Bergamo Enrico Ricci ha detto che «l’ipotesi di un’onda alta 60 metri deve essere vagliata ed eventualmente validata. Ma per ora non c’è condivisione su questo dato». La presidente della Comunità montana dei Laghi bergamaschi, Adriana Bellini, ha dichiarato: «Prendiamo atto delle varie ipotesi messe sul tavolo dai tecnici, ma attendiamo che i vari consulenti arrivino a una posizione unitaria in modo da facilitare il lavoro degli amministratori locali senza creare allarmismi».
Nel frattempo, continua la predisposizione dei nuovi piani comunali di protezione civile per i paesi rivieraschi da Sarnico a Costa Volpino.
