Svelata ieri sera a Porta a Porta, programma televisivo di Rai1 condotto da Bruno Vespa una delle copie in scala 1:1 della Sacra Sindone realizzate con il lino coltivato in Valgandino e prodotto grazie al coinvolgimento di aziende bergamasche (rivedi la puntata a questo link – Youtube).
L’iniziativa è stata promossa nell’ambito di un progetto che unisce fede, devozione e tradizione che avrà risonanza a livello globale: le copie saranno infatti destinate a centri studi e importanti musei all’estero.
La materia prima è stato coltivata in Valgandino nel 2020 grazie al progetto “Lino Val Gandino, il tessuto, la reliquia del mondo” con capofila il Comune di Peia affiancato dal Comune di Gandino e dal Distretto de “Le Cinque terre della Val Gandino. Nell’iniziativa locale è stato coinvolto il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone (CISS), unico centro al mondo a essere ufficialmente riconosciuto dal Custode Pontificio della Sindone.
Nell’aprile 2020, nel pieno della pandemia, i semi sono stati messi a dimora nel terreno di proprietà della famiglia Torri in via Resendenza, non lontano dal Convento delle Suore Orsoline di Gandino. La filatura è avvenuta nella Bergamasca a cura del Linificio Canapificio Nazionale con sede a Villa d’Almè. La tessitura in Val Gandino, a cura di Torri Lana 1885, realtà con sede tra Gandino e Peia (all’imbocco della via della Lana).
Anche la stampa ha avuto luogo nella Bergamasca, presso la sede EFI Reggiani di Grassobbio e con la supervisione del Museo della Sindone di Torino in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone.