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Università di Bergamo, in Salvecchio un angelo dello scultore Ugo Riva

La sede istituzionale e di rappresentanza dell’Università degli studi di Bergamo di via Salvecchio, si arricchisce di un’opera di grande rilievo, un “Angelo” donato all’Ateneo dallo scultore bergamasco Ugo Riva, posizionato nella nicchia della corte interna dell’Ateneo.

È un’opera dal grande valore artistico ma anche – e soprattutto – simbolico”, spiega il rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, “non solo per il significato intrinseco che la contraddistingue ma anche per la nostra Università. Abbiamo infatti scelto di posizionarla in un luogo emblematico dell’Ateneo – nel cortile e in una nicchia ai piedi della bellissima scalinata di Salvecchio (appena restaurati) – dove intere generazioni di laureati, studenti in Erasmus, delegazioni in visita, si fermano per immortalare con uno scatto i traguardi raggiunti. Proprio come gli Angeli di Ugo Riva, con i piedi ben piantati al suolo ma con le ali aperte pronte al volo”.

Quello degli “Angeli” è un tema caro allo scultore bergamasco, un simbolo che lo accompagna in tutta la sua carriera e che – spiega l’artista – sono il suo sostegno. “Il valore e il significato di una scultura sono anche dati dal luogo in cui questa trova casa. Un luogo capace di esaltarne il senso più profondo e in cui possa dialogare con tutti coloro che si fermano ad ammirarlaracconta lo scultore Ugo Riva.

Gli Angeli senza volto di Ugo Riva sono presenze terrene che oggi troviamo disseminate in tutto il mondo. L’autore, nato a Bergamo, è diventato infatti una figura molto importante e riconosciuta nel panorama artistico internazionale. Le sue opere dicono alle nuove generazioni quanto sia necessario e urgente tornare a confrontarci con le parole di una comunicazione diretta fuori da ogni ermetismo e da ogni metafisica. Ecco perché aver portato nel cortile dell’Università di Bergamo questa presenza costituisce anche una promessa, un impegno a ritrovare nella storia i segni di un futuro di speranza e di solidarietà.

Prosegue dunque il grande impegno dell’Università degli studi di Bergamo nel valorizzare l’arte e la cultura locale e non solo. Sono numerose infatti le iniziative che hanno visto la collaborazione tra l’Ateneo bergamasco con enti, associazioni e istituzioni per la creazione di un Museo diffuso. Ne sono un esempio – tra le altre – la collocazione della scultura in bronzo ‘Giulia e Mileto in carrozza’, realizzata da Giacomo Manzù presso l’ex collegio Baroni, sede del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione, così come la recente e importantissima donazione di circa settecento pezzi tra dipinti, sculture, documenti, incisioni, disegni, libri e fotografie appartenenti al Fondo Mario e Ada De Micheli.

Negli ultimi anni l’Università di Bergamo ha avuto la possibilità di disporre di un patrimonio artistico di grandissimo rilievo, nazionale ed internazionale, grazie alla generosità di artisti, privati e Istituzioni, che hanno scelto di donare le proprie opere all’Università, agli studenti e a tutta la cittadinanza. Importantissimi, tra gli altri, le donazioni del Fondo Mario e Ada De Micheli, della scultura di Giacomo Manzù ‘Giulia e Mileto in carrozza’ e gli accordi stretti con GAMeC, con il Comune di Bergamo e con l’accademia Carrara per portare opere dal valore inestimabile presso l’Aula Magna e la sede di Sant’Agostino. La nostra Università dispone ora di una collezione variegata – in cui oggi diviene protagonista anche l’opera di Ugo Riva – fonte di grande ispirazione per i nostri studenti e che permette loro d’intraprendere un emozionante viaggio artistico e culturale tra le mura della propria Università. La nostra missione di creare un museo diffuso a disposizione dei bergamaschi sembrava impossibile ma oggi è una visione che si realizza” conclude il rettore, Remo Morzenti Pellegrini.

Non solo un’Università diffusa, afferma Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo con sedi tra Bergamo Bassa e Bergamo Alta, ma anche un museo diffuso: la visione del Rettore Morzenti Pellegrini di fondere la formazione universitaria al culto del bello e dell’arte ha raccolto e continuerà a raccogliere il sostegno del Comune e dell’Amministrazione. In questi anni le Istituzioni che io e Remo rappresentiamo hanno lavorato e continuano a lavorare con passione e con profitto per migliorare la città e lo spazi che viviamo: la scultura di Ugo Riva rappresenta un tassello simbolico in questa fase di grande impegno sulla città, mentre Bergamo cerca slancio in una ripartenza e una rinascita che hanno un significato profondo e peculiare per questa Comunità. Nella rinascita della nostra città, l’Università svolge un ruolo cardine, per tanti motivi: per esempio, sugli investimenti su nuove sedi dell’Ateneo, sul processo di internazionalizzazione del territorio, sulla formazione dei nostri giovani e, certamente, sulla cultura in senso più ampio. L’apporto dell’Ateneo in vista di Bergamo e Brescia Capitali della Cultura 2023 sarà certamente decisivo”.

L’Angelo di Ugo Riva ha trovato casa presso il cortile della sede universitaria di via Salvecchio, che è stato recentemente interessato da una prima fase di trasformazione e che si appresta ad affrontarne una seconda, insieme a tutta la struttura che gli fa da cornice: infatti, il CDA ha da pochi giorni approvato l’avvio dei lavori di recupero delle facciate dell’ex Palazzo Terzi-Quattrini, in seguito all’acquisizione proprietaria di quest’ultimo da parte del Comune di Bergamo. Un cambiamento estetico che, insieme all’arrivo della scultura dell’Angelo, aspira ad accrescere ulteriormente il valore artistico e istituzionale della sede di rappresentanza dell’Ateneo orobico.

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