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Vaccini nelle aziende, c’è il protocollo d’intesa per la Bergamasca

In Bergamasca si fa più vicina la possibilità di vaccinarsi sul posto di lavoro. È stato infatti sottoscritto il protocollo d’intesa provinciale tra l’Agenzia di tutela della salute (Ats) di Bergamo e le Parti sociali per l’estensione della campagna vaccinale anti-Covid19 alle aziende bergamasche.

Al momento hanno aderito Ance Bergamo, Ascom Confcommercio Bergamo, Cgil Bergamo, Cgil Valcamonica Sebino, Cisl Bergamo, Cna, Cassa Edile Bergamo, Coldiretti Bergamo, Compagnia delle Opere Bergamo, Confagricoltura Bergamo, Confai Bergamo, Confartigianato Imprese Bergamo, Confesercenti Bergamo, Confimi Apindustria Bergamo, Confindustria Bergamo, Ea Cpta, Confcoperative Bergamo, Ebiten Lombardia, Ea Edilcassa Bergamo, Fai Bergamo Autotrasporti, Ferderfarma Bergamo, Legacoop Lombardia, Liberi imprenditori associati, Scuola edile Bergamo, Uil Bergamo, Unione Artigiani Confindustria Bergamo, Uniscom. Altre associazioni sono in corso di adesione.

«Le aziende, nella loro responsabilità sociale e d’impresa, hanno manifestato grande disponibilità ad aderire alla campagna vaccinale diventando soggetti attivi nel contrasto alla diffusione del virus SARS-CoV-2 – commenta Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo – La sottoscrizione del protocollo dimostra come tutti abbiano a cuore questo tema e vogliano partecipare attivamente alla campagna massiva. La vaccinazione sul luogo di lavoro è un’iniziativa di tutela della salute pubblica e si configura come un’opportunità ulteriore, che integra l’offerta vaccinale del Sistema Sanitario Regionale, nel pieno rispetto del Piano strategico nazionale».

L’Ats di Bergamo, viste le tante richieste pervenute, ha ritenuto di definire opportuni criteri dimensionali e i necessari requisiti tecnici volti ad efficientare e garantire il buon esito della campagna vaccinale, prescrivendo quale criterio imprescindibile per l’individuazione delle aziende il potenziale maggiore impatto per numero di lavoratori da vaccinare.

La vaccinazione prevista dal protocollo è destinata ai lavoratori e lavoratrici che ne abbiano fatto volontariamente richiesta, nonché ai datori di lavoro o loro titolari e, come precisato dal Piano nazionale, può procedere indipendentemente dall’età dei lavoratori. D’altra parte, proprio perché si inserisce nel Piano strategico nazionale delle vaccinazioni, l’avvio delle somministrazioni presso le aziende è subordinato alle tempistiche che verranno definite dal Generale Figliuolo e, naturalmente, alla disponibilità di vaccini.

«L’Ats Bergamo fornirà ai medici competenti e al personale sanitario individuato dalle aziende la documentazione inerente i vaccini forniti, comprensiva delle linee guida per la raccolta del consenso informato da parte dei lavoratori e di tutto quanto necessario a rendere edotti gli operatori sanitari circa le modalità corrette con le quali operare (istruzioni per la conservazione, manipolazione, trattamento e somministrazione del vaccino, anamnesi del soggetto da vaccinare, controindicazioni…) – spiega il direttore sanitario di Ats Bergamo, Carlo Alberto Tersalvi –. Garantirà ai medici competenti e al personale sanitario individuato, nonché agli ulteriori eventuali operatori, l’accreditamento alla piattaforma individuata da Regionale Lombardia per la registrazione dell’anamnesi pre-vaccinale e dei dati vaccinali, fornendo le istruzioni necessarie».

Compito dell’Ats sarà anche quello di garantire l’eventuale accesso dei medici competenti e del personale sanitario individuato ai percorsi formativi necessari al rispetto delle prassi vaccinali vigenti e di monitorare l’andamento della campagna vaccinale nei luoghi di lavoro.

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