Si riaccende il dibattito politico attorno al punto nascita di Piario, chiuso dall’ottobre del 2018. A riportare il tema al centro dell’attenzione un ordine del giorno presentato in Consiglio regionale da Jacopo Scandella (Partito democratico) e Dario Violi (Movimento 5 Stelle).
I due consiglieri bergamaschi chiedevano la riapertura del punto nascita, ma l’ordine del giorno è stato bocciato dalla maggioranza di centrodestra. «Con il voto di oggi la Lega conferma la volontà di abbandonare la montagna», hanno commentato ieri (martedì 29 giugno) Scandella e Violi.
Oggi la replica di Roberto Anelli, anche lui bergamasco, capogruppo della Lega in Consiglio regionale. «Se amare la montagna significa buttare fumo negli occhi ai cittadini come fanno Violi e Scandella, allora non la amo», afferma Anelli.
«Il loro ordine del giorno propone soluzioni non attuabili e punta solo a creare maggiore confusione, senza produrre risultati concreti. Il punto nascita di Piario – prosegue il capogruppo della Lega – è stato chiuso in ottemperanza a una legge dello Stato che prevede la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno. Scandella e Violi vogliono la riapertura? È un intento condivisibile, ma non devono rivolgersi alla Regione. Chiedano invece al loro tanto amato ministro Speranza, sempre portato in palmo di mano da piddini e cinquestelle, di cambiare la legge oggi in vigore».
Anelli estende la sua riflessione anche all’ospedale “Locatelli”. «Sull’importanza del presidio di Piario credo ogni dubbio in merito sia stato fugato dal Direttore dell’azienda ospedaliera, che non solo ha rassicurato sulle attività in essere ma ha evidenziato che alcuni potenziamenti sono già stati attuati e altri sono in programma».
»Per quanto riguarda Alzano Lombardo – prosegue il consigliere leghista – il punto nascita è stato chiuso per motivi logistici a causa dell’emergenza Covid e si tratta di una questione che verrà affrontata a fine emergenza».
«Mentre l’opposizione perde tempo nella propaganda – è la conclusione – noi stiamo lavorando sulla riforma della sanità per aumentare i servizi offerti ai cittadini, soprattutto nelle aree montane e in quelle più lontane dai centri urbani».