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Farmacie, medici di famiglia, pediatri: le prime iniziative della task force tamponi in Lombardia

Prima riunione per la task force tamponi per individuare l’eventuale contagio da Covid istituita dalla vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti. L’obiettivo è affrontare l’enorme richiesta di test scaturita dal diffondersi del contagio ed evitare le code e i disagi di questi giorni.

La task force guidata da Guido Grignaffini si è riunita ieri mattina (lunedì 27 dicembre) provvedendo ad alcune prime iniziative urgenti, come l’ampliamento del numero dei punti tampone. Inoltre, tutte le Aziende socio sanitarie territoriali sono state invitate ad attivare orari dedicati ai tamponi presso i loro centri prelievi, mentre la direzione generale Welfare invierà una lettera a Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta per sensibilizzarli circa la necessità di effettuare direttamente i tamponi ai propri assistiti evitando loro inutili e talvolta rischiosi spostamenti.

«Abbiamo chiesto alle farmacie – spiega Grignaffini – la disponibilità ad allungare gli orari serali del servizio tamponi e a dedicare alcuni orari specifici ai cittadini che necessitano di tampone a seguito di contatti stretti. La direzione generale Welfare, a questo proposito, ha già concordato con Federfarma l’invio di una richiesta formale che l’associazione si prenderà cura di trasmettere urgentemente ai propri associati per le adesioni».

«Nel mese di dicembre sono stati effettuati circa 3,5 milioni di tamponi in Lombardia, il 21,5% di tutti i tamponi somministrati in Italia. Una percentuale che sale al 22,3% nell’ultima settimana. La percentuale di popolazione lombarda, di contro, è circa un sesto di quella italiana, il 16,7 %. Questa situazione ha creato, come in tutto il resto del Paese, alcune criticità e rallentamenti nell’offerta del servizio tamponi», scrive la Regione in una nota.

«Verificato l’aumento di incidenza e di richiesta di tamponi diagnostici per Sars-CoV2 sono state elaborate le indicazioni utili per razionalizzare l’offerta e garantire la possibilità di eseguire tamponi ove necessario – prosegue la nota -. Si rammenta che il sistema di testing a carico del Servizio sanitario regionale deve essere prioritariamente dedicato in forma esclusiva ai pazienti sintomatici e con richiesta da parte del medico di medicina generale o pediatra di libera scelta (tramite prenotazione informatica oppure tramite ricetta presentandosi direttamente)»

In particolare, è stata classificata la scala delle priorità per chiedere il tampone:
Priorità 1: casi sintomatici (con prenotazione del medico di medicina generale o dell’Agenzia di tutela della salute);
Priorità 2: guarigione (con stampato provvedimento di isolamento di Ats o prenotazione di Ats);
Priorità 3: contatti stretti (fine quarantena), sorveglianza scuole e rientro da estero (con stampato provvedimento di isolamento di Ats o prenotazione di Ats);
Priorità 4: green pass (farmacie o privato autorizzato).

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