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Mosca-Bergamo e le relazioni durante la pandemia

Non si indeboliscono le relazioni tra Bergamo e Mosca, anche se, tra pandemia, costi dei voli e il quadro diplomatico, si è innalzato il livello di complessità.

«La situazione in Russia è simile a quella italiana – spiega il vicepresidente di Confindustria Russia John John Motta -. Tuttavia registriamo diverse velocità e approcci eterogenei alla pandemia. Nonostante il numero dei decessi sia elevato, complessivamente dai primi contagi a oggi circa 350.000 morti, si è voluto ricorrere il meno possibile alle chiusure. È abbastanza chiaro: morire per Covid o morire di fame alla fine sono la stessa cosa. In Russia non c’è ancora una percezione del problema tale per cui si debba andare verso un lockdown di più settimane. Ovviamente si è cercato di aumentare i posti letto negli ospedali. Altro fronte su cui si è investito: i vaccini».

«Confindustria Russia – prosegue Motta – da parte sua continua a impegnarsi nel sostenere gli imprenditori. Abbiamo avuto un annus horribilis in quanto non abbiamo potuto sviluppare eventi in presenza. Ci siamo comunque affidati a piattaforme online con cui continuare a informare partner, amici e istituzioni. Il dialogo tra Italia e Russia non può mai terminare».

Diminuita la frequenza di voli tra il Capoluogo orobico e la Capitale russa. «Sul numero di vettori impegnati sulla tratta esercita influenza l’assenza di turisti – continua Motta -. Stiamo cercando di trovare soluzioni con cui affrontare il tema. Interessante potrebbe essere l’attivazione di voli “Covid tested”, con il tampone sia alla partenza, sia all’arrivo. Certo i costi possono aumentare, ma si garantirebbe comunque la possibilità di continuare a spostarsi».

Diplomazia ed economia

Sull’economia si riverbera inevitabilmente il clima di incertezza dovuto alle tensioni diplomatiche. «Il rischio è che sia sempre la popolazione a pagare le conseguenze più alte – afferma John John Motta -. Siamo tuttavia fiduciosi per via dei prossimi incontri diplomatici tra Putin e Biden. Non dimentichiamoci nemmeno del ruolo che può avere l’Italia nell’intermediazione. Noi italiani siamo bravi nel mettere le persone intorno a un tavolo. Abbiamo per esempio cercato anche attraverso Confindustria Russia di non isolare i nostri partner russi. Lo abbiamo fatto con l’apertura del volo diretto tra l’aeroporto internazionale di Milano Bergamo e Mosca nel 2015, a ridosso delle sanzioni dell’Unione Europea verso la Russia. Attività che ha permesso concretamente di intensificare le comunicazioni tra la Russia e l’Italia. Anche Bergamo ha fatto la sua parte nel disgelo tra l’Unione Europea e la Russia».

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