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Songavazzo, conferite 13 borse di studio

Sofia Barzasi, Sveva Brasi, Sofia Sozzi, Alice Covelli, Chiara Barzasi, Elisa Zanotti, Filippo Barzasi, Giovan Battista Bonetti, Ilaria Barzasi, Matilde Gatti, Miriam Pezzoli, Samantha Pezzoli, Simone Lenzi: sono i giovani di Songavazzo che nella serata del 13 dicembre sono stati premiati dal Comune con le borse di studio.

Nella Sala Giunta del Comune di Songavazzo si è ripetuta così quella che in questi ultimi anni è diventata una tradizione legata alla giornata dedicata a Santa Lucia.

«Ricorre il settecentenario della morte del Divino Poeta, che scrisse “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza” – ha detto il Sindaco Giuliano Covelli -. Mentre è (relativamente) facile raggiungere la conoscenza, mi auguro che possiate generare un processo virtuoso che possa trasformare il grande momento studentesco in un grande momento sociale. A nulla servirebbe un premio scolastico, se venisse chiuso in uno scatolone e non fosse fatto germogliare per l’enorme valore che ha. Ancora meno se, come Narciso, una borsa di studio fosse utilizzata per autocelebrarsi».

«Peggio però sarebbe vantarsi e sbeffeggiare altri, mostrandosi vincitori di un qualcosa che, per sé, sarebbe un minuscolo ingranaggio nella complessa macchina della vita. Einstein amava ricordare che l’inventore della teoria della relatività abbisogna esso stesso di un panettiere, un idraulico, un elettricista ecc ecc».

«La modesta pergamena e il modesto contributo economico che portate a casa, sia chiaro, non sono soldi del Sindaco, ma di tutta la cittadinanza attiva e onesta di Songavazzo, che contribuisce con le tasse, al mantenimento del nostro Comune, e che è orgogliosa di voi. Così come è orgogliosa anche di quegli studenti che, con fatiche importanti, non raggiungono la media del 7,5, che sarebbero modelli da riconoscere pari a voi, ma che non hanno il sostegno di un giudizio scolastico per i loro sforzi».

Nella pergamena viene riportato il seguente consiglio:

Conserva l’umiltà dell’orgoglio, poiché non si compie un’azione virtuosa in vista di un premio: il premio sta nell’averla compiuta. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo. Non si deve giudicare il merito di un uomo dalle sue grandi qualità, ma dall’uso che sa farne. Tramuta “io” in “noi”

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