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Trasporto pubblico, effetto inflazione: possibili aumenti dall’8 al 10% per biglietti e abbonamenti

Si annunciano mesi difficili per il trasporto pubblico in provincia di Bergamo. L’aumento dell’inflazione rischia di ripercuotersi pesantemente sul prezzo di biglietti e abbonamenti del trasporto pubblico. E a settembre si prefigura una ripartenza con i problemi degli anni pre pandemia. 

Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia del trasporto pubblico locale della provincia di Bergamo, delinea il quadro della situazione partendo proprio dalla questione rincari. «Ogni anno – spiega – nel mese di giugno e in parte luglio si fanno i calcoli degli aumenti annuali legati all’inflazione. Negli anni precedenti i livelli di inflazione erano abbastanza bassi. Inoltre, a seguito della pandemia, le aziende hanno deciso di non applicare i tassi. L’anno scorso, ad esempio, avremmo dovuto avere un aumento dell’1,40% a cui però le aziende hanno rinunciato».

Non sarà così nel 2022. Soprattutto con l’inflazione record registrata negli ultimi mesi. «Stiamo facendo le prime valutazioni – prosegue il direttore dell’Agenzia del trasporto pubblico locale – e, proprio per effetto dell’inflazione, si prefigurano aumenti che vanno dall’8 al 10%, cumulando anche quello dell’anno scorso».

A fronte di questa situazione, l’obiettivo è quello di attenuare l’impatto almeno sugli abbonamenti. «Vorremmo applicare una differenziazione degli aumenti tariffari tra biglietti e abbonamenti – spiega ancora Grassi -. Questo per venire incontro a chi tutti i giorni deve utilizzare il trasporto pubblico».

Non c’è ancora la certezza, però, che questa strada si possa percorrere. «Il regolamento della Lombardia non ce lo permette, ma so che la Regione sta lavorando in questi termini. Siamo quindi speranzosi di trovare una via d’uscita in modo da applicare aumenti che comunque sono dovuti, ma cercando di proteggere il più possibile gli abbonati».

Nel frattempo, l’orizzonte è quello del nuovo anno scolastico. A settembre la ripresa riporterà il trasporto pubblico locale al periodo pre pandemia. Con tutti i problemi connessi. «Già oggi – sottolinea il direttore dell’Agenzia bergamasca – i vincoli di capacità non ci sono più: quindi si caricano i mezzi al 100%. Tuttavia, stiamo continuando con il precedente orario, anche per garantire continuità alle scuole e alle famiglie. Fino alla prossima settimana (la scuola finisce l’8 giugno, ndr) ci sarà il doppio ingresso con i servizi potenziati».

La situazione cambierà drasticamente con la ripresa delle lezioni. «A settembre si ricomincerà con un ingresso unico alle 8, stiamo già raccogliendo i dati dalle scuole, e le uscite come negli anni pre pandemia – aggiunge Grassi -. Tutto questo ci riporta al 2019, con tutti i problemi che c’erano a quel tempo, quando nelle ore di punta le linee erano sature, si verificavano disservizi con persone che non riuscivano a salire sui mezzi e da parte nostra c’era difficoltà ad aggiungere corse per mancanza di risorse. A meno che nel periodo estivo non arrivino novità favorevoli, soprattutto dal punto di vista economico, tali da permetterci di potenziare i servizi».

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