Sostenibilità, valorizzazione del paesaggio e promozione del territorio: sono questi i principali pilastri su cui si fonda il progetto legato ai “Ronchi” del Belvedere ad Alzano Lombardo. Un’iniziativa nata dalla collaborazione tra la Fondazione Giusi Pesenti Calvi e il Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università degli Studi di Milano, che hanno messo a disposizione due borse di studio d’eccellenza.
Obiettivo del progetto è la valorizzazione del territorio circostante la Villa Belvedere, con i cosiddetti “Ronchi”, ovvero i terrazzamenti intorno alla villa, attraverso la messa a dimora di piante ornamentali e la creazione di percorsi esperienziali.
«Tra i compiti principali della nostra fondazione – ha spiegato Mariangela Carlessi, della Fondazione Giusi Pesenti Calvi – c’è anche quello di conservare e valorizzare la grande proprietà che il Dottor Pesenti ha donato al Comune di Alzano. Abbiamo pensato di iniziare un progetto su questi antichissimi terrazzamenti, un angolo incontaminato di paesaggio storico, un tempo utilizzati per attività agricole. Ci siamo rivolti ai giovani universitari, persone competenti, a cui abbiamo chiesto di ripensare a questi terrazzamenti in chiave anche laboratoriale, attraverso la creazione di aree tematiche che mettessero l’accento su alcuni ambiti particolarmente importanti da valorizzare».
Un progetto al quale hanno collaborato anche altre realtà istituzionali, tra cui il Comune di Alzano, l’Università di Bergamo e il Politecnico di Milano. Dopo una prima fase di studio del territorio e di progettazione, ora i due studenti assegnatari delle borse di studio, finanziate dalla Fondazione Giusi Pesenti Calvi, sono pronti a iniziare il proprio lavoro sul territorio.
Si tratta di Simone Signorelli e Martina Cesari, entrambi neolaureati a pieni voti in Scienze Agrarie, che durante l’esperienza alla Villa Belvedere riceveranno il supporto dei docenti professori Osvaldo Failla, Ilda Vagge e Alessio Fini.
«L’idea a cui abbiamo pensato – ha spiegato Simone Signorelli – è quella di dare una valorizzazione del sito attraverso gli elementi già presenti, con l’inserimento di altri elementi che possano avere differenti funzioni, da quella estetica a quella didattica».
Martina Cesari, invece, è arrivata in provincia di Bergamo dalla liguria, e ha affermato che: «qui il paesaggio è molto diverso da quello a cui sono abituata, c’è molta ricchezza dal punto di vista naturalistico e quest’area lo evidenzia. Insieme al mio collega, dall’inizio del nostro percorso ci siamo occupati della creazione di aree tematiche, che rendano vivo e attrattivo il sito durante tutta la stagione, enfatizzando anche le attività didattiche che la Fondazione già organizza con le scuole limitrofe».
Nel nuovo frutteto verranno quindi piantate specie rustiche, che necessitano di una bassa manutenzione, unite a diverse varietà di viti per la vendemmia. Dal punto di vista ornamentale, invece, si lavorerà con piccoli alberi e arbusti, così come con i sempreverdi e le caducifoglie.