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Il progetto Rondine all’istituto Romero: crescere conoscendo sé stessi e gli altri

Siamo stati in visita all’Istituto Romero di Albino con i ragazzi che seguono il progetto Rondine. L’obiettivo è quello di facilitare la crescita e le relazioni dei ragazzi nell’età delicata dell’adolescenza, grazie anche ad un tutor. Si tratta di un triennio scolastico sperimentale che, dalla terza alla quinta classe di scuola superiore, accompagna gli studenti alla scoperta del proprio sé.

Un percorso formativo nuovo che mira a sostenere i ragazzi e le ragazze nello sviluppo delle proprie risorse interiori, per affrontare le sfide del terzo millennio diventate sempre più centrali e urgenti dopo la pandemia. La scoperta del proprio sé è intesa come centro unificante della propria persona, per “attrezzare” i giovani ad affrontare il mondo e le sfide globali, senza dimenticare il prossimo: i compagni di classe, la scuola, la famiglia, gli amici, che sono un banco di prova costante del nostro cammino. Ce lo spiega la dirigente scolastica dell’istituto di Albino Maria Peracchi.

“Da anni lavoriamo nella direzione di costruire relazioni positive tra le persone, superare l’idea del nemico -ha spiegato ad Antenna 2 la dirigente-. Un gruppo di docenti hanno frequentato un percorso di formazione serio e impegnativo e lo scorso anno siamo partiti con una classe 3° delle scienze umane. I ragazzi hanno diversi traguardi da raggiungere, partendo dalla conoscenza di se stessi, potenzialità, talenti e debolezze, per rielaborarle con i docenti e con il tutor, un facilitatore delle relazioni. Non modifica il programma di studi, ne il progetto didattico della classe, ma ha il valore aggiunto ai ragazzi di conoscere prima se stessi e costruire progetti sul territorio che portino questa idea di condivisione e si superamento delle divisioni”.

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