La settimana corta a Clusone si farà, ma solo alla primaria e a partire dall’anno scolastico 2025/2026. È l’esito dell’incontro che si è tenuto ieri sera (giovedì 18 gennaio) tra il Consiglio d’istituto, il sindaco di Clusone Massimo Morstabilini e l’assessora all’Istruzione Flavia Bigoni. Dopo i malumori e le proteste dei genitori per la bocciatura dell’orario con il sabato a casa, a cui aveva fatto seguito anche l’intervento dell’Amministrazione comunale, è stata quindi raggiunta una mediazione.
La notizia è stata comunicata con una nota congiunta. «Il Consiglio d’istituto – si legge -, informalmente convocato in data 18 gennaio 2024, alla presenza del sindaco Massimo Morstabilini e dell’assessore Flavia Bigoni, dopo un attento confronto, ha condiviso di deliberare l’attivazione della settimana corta per la scuola primaria di Clusone a partire dall’anno scolastico 2025-2026. L’Amministrazione comunale di Clusone si farà portavoce con le Amministrazioni di Piario, Villa d’Ogna e Oltressenda Alta per trovare strategie condivise per salvaguardare l’esistenza di tutti i plessi dell’Istiuto comprensivo di Clusone e per dar risposta alle famiglie che richiedono un’organizzazione oraria diversa dalla settimana corta».
Il percorso di riflessione sulla settimana corta era iniziato a seguito di una richiesta avanzata ad aprile 2023 dall’Amministrazione comunale di Clusone, che si era fatta interprete anche delle esigenze di diverse famiglie. La proposta riguardava la scuola elementare e la scuola media di Clusone e prevedeva per gli alunni un orario articolato su cinque giorni (da lunedì a venerdì con il sabato a casa), invece che sugli attuali sei.
Ricevuta la richiesta, l’istituto comprensivo ha iniziato un percorso di valutazione della proposta, anche attraverso il lavoro di una commissione ad hoc. Si è espresso il Collegio docenti, che ha dato parere favorevole alla settimana corta solo per le elementari e non per le medie. È stato promosso anche un sondaggio tra le famiglie: i genitori hanno votato a favore della settimana corta sia alle elementari (il 68,9%) sia alle medie (il 70,53%). L’ultima parola spettava però al Consiglio d’istituto.
L’organo collegiale avrebbe già dovuto esprimersi a dicembre, ma era mancato il numero legale. Riconvocato l’8 gennaio, il Consiglio d’istituto ha votato contro l’attivazione della settimana corta per l’anno scolastico 2024/2025 sia alle elementari sia alle medie. La decisione ha subito innescato le proteste di un gruppo di genitori che ha chiesto di rivedere la scelta, facendo leva soprattutto sull’esito del sondaggio tra le famiglie. È seguito anche l’intervento del sindaco di Clusone che ha voluto precisare soprattutto la situazione relativa alla mensa (il Consiglio d’istituto aveva motivato il proprio voto facendo riferimento anche alla mancanza di «condizioni organizzative»).
Sabato 13 gennaio un gruppo di genitori ha promosso una manifestazione davanti alla scuola. Nel frattempo, il sindaco, l’assessora all’Istruzione e il consigliere regionale Jacopo Scandella hanno incontrato il dirigente scolastico Raffaele Di Stasi per cercare una mediazione. Si è cercato di favorire un confronto con il Consiglio d’istituto per un’eventuale rivalutazione delle decisioni prese.
Il Consiglio d’istituto sarà chiamato ad approvare l’introduzione della settimana corta il 25 gennaio. Gli aspetti organizzativi e didattici verranno poi definiti in seguito. L’ipotesi di orario presa in considerazione nei mesi scorsi per la primaria prevedeva lezioni da lunedì a venerdì dalle 8 alle 13 con due rientri pomeridiani (indicativamente lunedì e giovedì fino alle 16). Ma la proposta andrà valutata anche in base all’organizzazione del servizio mensa.
«Si è superata una criticità che rischiava di nuocere alla serenità di tutto l’ambiente scolastico – commenta il dirigente dell’Istituto comprensivo di Clusone, Raffaele Di Stasi -. Spero che le divergenze si appianino e si possa lavorare serenamente tutti insieme nella stessa direzione».
Ambivalenti i commenti dei genitori che avevano protestato la scorsa settimana. C’è chi è soddisfatto perché comunque la settimana corta partirà almeno alla primaria e chi invece ritiene si sia persa l’occasione di cominciare già a settembre. La speranza è che la prospettiva della settimana corta convinca le famiglie indecise ad iscrivere comunque i propri figli a Clusone.