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Biodiversità e grandi carnivori: le difficoltà lombarde segnalate al Ministro dell’ambiente

I Consiglieri Regionali di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, Presidente della Commissione Montagna di Regione Lombardia, e Michele Schiavi, hanno incontrato ieri a Roma il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sul tema della biodiversità e grandi carnivori.

«L’incontro con il Ministro Pichetto Fratin ha rappresentato un momento di proficuo e costruttivo confronto, durante il quale abbiamo esposto diverse esigenze del territorio lombardo. – ha commentato a margine dell’incontro Giacomo Zamperini, componente della Commissione VI Ambiente Energia e Clima di Regione Lombardia – Tra i temi più rilevanti, quello della salvaguardia della biodiversità. Un’intesa che potrà favorire la trasmissione tempestiva ed efficace delle segnalazioni e dei suggerimenti che arriveranno, ad esempio tramite ISPRA, da parte delle associazioni ambientaliste, piscatorie e venatorie sulla presenza di specie nocive o sul proliferare di malattie che colpiscono la fauna selvatica. Queste associazioni rappresentano delle vere e proprie sentinelle ambientali e, pertanto, vanno valorizzate nel loro ruolo”.

“Abbiamo potuto riscontrare grande attenzione al tema e abbiamo avuto l’occasione per rappresentare alcune criticità relative appunto ai danni dai grandi carnivori – ha evidenziato il consigliere regionale (FDI) Michele Schiavi – Considerati i danni procurati da lupi ed orsi, con 100 mila euro di indennizzi erogati dalla stessa Regione, non possiamo non attenzionare la questione, a difesa delle aziende e degli allevatori. Il piano di contenimento, se sarà declassato lo status di protezione del lupo, sarà propedeutico anche al mantenimento della presenza di allevatori nelle zone di confine e montane”.

“In relazione alla presenza dei grandi carnivori, abbiamo ribadito la richiesta affinché, nel Consiglio Europeo, l’Italia esprima una posizione favorevole al declassamento dello status di protezione del lupo, per riconsiderare la normativa nazionale (c.d. “Piano lupo”) e per fornire alle Regioni gli strumenti normativi che possano permettere di adottare piani di gestione efficaci. – hanno aggiunto Zamperini e Schiavi – Sono imprescindibili delle regole chiare per evitare deroghe e ricorsi. Nessuno vuole aprire la “caccia al lupo” o fare il male di questi animali, anzi l’intento è quello di preservarne la presenza nelle giuste condizioni numeriche ed ambientali, salvaguardando altresì l’attività dell’uomo, la pastorizia e la sua permanenza nelle zone rurali, specialmente nei territori montani».

«In merito alla questione dell’utilizzo della biomassa legnosa, come già avevo proposto nell’Ordine del Giorno che ho presentato in occasione dell’Assestamento di bilancio, ho evidenziato la possibilità di trasformare un problema in un’opportunità: l’impiego della biomassa legnosa può essere funzionale a contrastare la povertà energetica nelle aree montane ove mancano le infrastrutture energetiche (come reti del gas), contribuendo a mantenere puliti i boschi e, quindi, ridurre il rischio di incendi e dissesto idrogeologico. Per quanto riguarda, invece, le combustioni all’aperto ed i falò rituali, ho sollecitato l’esigenza di produrre una normativa in materia che sia chiara ed univoca e che permetta, a certe condizioni, l’utilizzo del fuoco anche per un uso ricreativo e sociale.» Ha concluso Giacomo Zamperini.

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