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Clusone, nuove opere al Mat e quadri che tornano da Venezia

Si arricchisce di nuove opere, la collezione del Mat (Museo arte tempo) di Clusone. Grazie a una donazione, una Via Crucis spicca nella sala dedicata allo scultore e sbalzatore Attilio Nani. I ritratti di Lattanzio Querena, invece, sono di ritorno dopo essere stati esposti a Venezia.

Nato a Clusone nel 1901, Attilio Nani apparteneva a una famiglia con una lunga tradizione nel lavoro dell’argenteria, della doratura e della cesellatura. Apprese i rudimenti del mestiere nella bottega del padre in piazza Sant’Anna e frequentò poi saltuariamente l’Accademia Tadini di Lovere. Si formò in seguito all’Accademia Carrara di Bergamo. Tuttavia, fu costretto a interrompere gli studi a causa di un infortunio del padre, assumendo così la gestione della bottega. Grazie all’influenza di artisti come Siccardi, si dedicò sempre più all’arte dello sbalzo.

Si sposò nel 1926 e si trasferì a Bergamo, dove aprì una bottega frequentata da artisti e intellettuali. La sua produzione attirò l’attenzione per la sua ispirazione, semplicità e profondità espressiva. Partecipò a numerose mostre d’arte decorativa e ottenne premi prestigiosi, incluso il primo premio al concorso di sbalzo e cesello “Graziali” di Brera. Oltre agli oggetti decorativi, si dedicò alla scultura, realizzando opere sia in terracotta che in bronzo e cera. Partecipò a importanti eventi artistici nazionali come le Quadriennali di Roma e la Biennale di Venezia. Durante gli anni Quaranta, creò opere sacre di grande rilievo, tra cui l’urna di San Bassiano a Lodi.

«Grazie a una preziosissima donazione delle famiglie Giudici Baretti e Piantanida, abbiamo potuto completare la sala dedicata ad Attilio Nani, che si trova al secondo piano del nostro museo – spiega Alessandra Tonsi, assessora alla Cultura del Comune di Clusone -. Voglio ringraziare, da parte di tutta l’Amministrazione, le famiglie che hanno pensato proprio al Mat. L’opera che ci è stata donata è una Via Crucis composta da 14 formelle in rame realizzate nel 1950. Un altro tassello importante dell’opera di Attilio Nani che si aggiunge al patrimonio del Mat».

Ad aprile, inoltre, tornano in museo le opere di Lattanzio Querena che negli ultimi mesi sono state esposte a Venezia. «Ad ottobre – prosegue Alessandra Tonsi – abbiamo avuto l’incredibile onore di accompagnare i sei ritratti di Lattanzio Querena, normalmente esposti all’interno del nostro museo, per la mostra “Il ritratto Veneziano dell’800”. Una mostra allestita per la prima volta nel 1923 che il museo di Ca’ Pesaro ha deciso di replicare a un secolo di distanza. Querena era legato a Venezia, la moglie era veneziana, e quindi i suoi dipinti sono entrati a far parte di questo importante evento. Un ringraziamento al museo di Ca’ Pesaro per l’ospitalità e la gentilezza con cui ci hanno accolto. È stato davvero interessante e curioso assistere anche all’allestimento all’interno di un grande museo».

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