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Contratto metalmeccanico: le richieste dei lavoratori nella proposta di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil

Le assemblee organizzate da FIM, FIOM e UILM hanno delineato preoccupazioni e attese dei lavoratori metalmeccanici per il rinnovo del contratto nazionale. Ma hanno anche ripagato il lavoro e l’attenzione delle categorie di CGIL CISL UIL con un esito quasi plebiscitario del referendum, che nelle fabbriche bergamasche ha toccato il 93%. Sono state interessate quasi 400 aziende e più di 35mila lavoratori. Le tematiche trattate spaziano dalla salute e sicurezza sul lavoro a salari e formazione, riflettendo le complessità di un mercato in evoluzione.

Aumento in busta paga di 280 euro mensili, 35 ore settimanali, maggiore conciliazione tra vita e lavoro e la crescita dell’occupazione stabile i capisaldi della proposta del nuovo contratto triennale dei metalmeccanici formulata dai sindacati confederali FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL. Previsti anche percorsi di stabilizzazione dopo due anni in azienda per i lavoratori a tempo determinato o in somministrazione. L’attuale contratto scade a giugno: il nuovo sarà votato dai lavoratori e poi discusso con le associazioni datoriali di categoria, Federmeccanica e Assistal.

“Si è chiusa un’importante campagna assembleare – dice Luca Nieri, segretario generale di FIM CISL Bergamo. Per noi una grande opportunità non solo per presentare ma anche per confrontarci su quelle che saranno le nuove sfide che il settore dovrà affrontare e a cui abbiamo cercato di dare risposte”. “Una piattaforma rivoluzionaria che risponde alle esigenze del settore e al futuro dei metalmeccanici”, gli fa eco Emilio Lollio, numero uno di UILM UIL Bergamo-Cremona. Per Andrea Agazzi, leader orobico di FIOM CGIL, “quella che abbiamo sottoposto a migliaia di lavoratori di aziende bergamasche è una piattaforma rivendicativa che prova a dare risposte sia a chi lavora in grandi imprese sia a chi è occupato nella miriade di medie e piccole realtà del settore”.

Bergamo, secondo i segretari metalmeccanici, che hanno tenuto una conferenza stampa per presentare gli esiti della campagna di assemblee degli ultimi due mesi (oltre 500), “nel contesto nazionale rappresenta una realtà importante dal punto di vista numerico e qualitativo, che può orientare la discussione a livello nazionale. Il nostro territorio ha più di 2000 aziende e 60 mila lavoratori che hanno a riferimento il CCNL di Federmeccanica, con estesa contrattazione di secondo livello, nella quale alcuni aspetti della piattaforma sono già stati sperimentati a livello aziendale. Ora, ci prepariamo a sfide che prendono il nome di transizioni (green e digitale), che cambieranno notevolmente il contesto lavorativo in termini di nuovi lavori, nuove organizzazioni del lavoro, nuove mansioni che saranno sempre più in evoluzione. Senza dimenticare che quando si parla di CCNL si parla di rilanciare valori fondamentali per il sindacato e per la nostra società; coesione, inclusione e solidarietà.

Chiediamo un salario adeguato alla perdita del potere di acquisto avuto in questi anni con 280 euro al mese e, per rispondere alla transizione ecologica-digitale, intelligenza artificiale e una migliore conciliazione vita-lavoro, chiediamo una riduzione di orario a 35 ore. Vogliamo il rilancio del lavoro stesso: attraverso maggiore formazione che richiede sempre di più un cambio culturale, perché non si può pensare che oggi la formazione sia legata solo ai percorsi scolastici e si faccia in minima parte nei contesti lavorativi. Altro capitolo molto sentito dai lavoratori è indubbiamente quello dedicato al contrasto della precarietà: chiediamo alla controparte percorsi di stabilizzazione e nuovi tetti di utilizzo di contratti atipici come nel caso dello staff leasing, spesso strumento abusato nelle aziende. Negli ultimi decenni abbiamo, infatti, assistito a una serie di interventi legislativi che hanno determinato una completa deregolamentazione del mercato del lavoro, a scapito soprattutto delle nuove generazioni”.
“Sul tema degli appalti – precisa Agazzi – chiediamo anche nel nostro comparto maggiori garanzie contrattuali per i lavoratori in caso di cambio di azienda utilizzatrice. In questo ambito, chiediamo anche un maggior coinvolgimento dei rappresentanti sindacali delle aziende in appalto, in particolare sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro”

“Confidiamo di presentare la piattaforma alle aziende in breve tempo – dice Lollio – e siamo convinti che convinceremo le aziende a seguire la strada tracciata dalle idee emerse dalle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici Piattaforma ambiziosa ma fondamentale per la vita di tutto il settore metalmeccanico”. “Questa tornata contrattuale ci ha permesso di affrontare tematiche per noi strategiche – conclude Nieri -, che passano dal rilancio della partecipazione e confronto per cercare di affrontare i cambiamenti in maniera congiunta e non lasciare alle aziende scelte unilaterali che impattano sui lavoratori”.

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